Finanziaria, parte l'esame

Approdata in aula alla Camera la legge Finanziaria. Quasi inesistenti le possibilità di ritocchi: è sempre più probabile che il governo decida di chiedere la fiducia. Le opposizioni continuano a protestare, chiedendo all'esecutivo un confronto nel merito: in alternativa, annuncia il Partito democratico, sarà battaglia. Sempre più probabile invece che il governo decida di chiedere la fiducia. Il testo, dice il viceministro al Tesoro Giuseppe Vegas, è «equilibrato» e modifiche sono escluse «nel modo più assoluto». Le opposizioni continuano a protestare, chiedendo un «confronto»: in alternativa, promette il Pd, «sarà battaglia». Fanno «solo chiasso», è però la replica del portavoce del Pdl Daniele Capezzone. Per i molti capitoli rimasti aperti, dagli sgravi alle banche ai rimborsi per i risparmiatori Alitalia, dal taglio dell'Irap al calo delle tasse per le famiglie occorrerà attendere il 2010. Così come è difficile che possa essere rivista la norma sulla vendita dei beni confiscati alla mafia, come chiedono le opposizioni ma anche il deputato finiano Fabio Granata, o le misure sull'editoria introdotte all'ultimo minuto nel maxiemendamento. Intanto il segretario generale della Cgil boccia la manovra. "È una finanziaria di galleggiamento. Sono poche - aggiunge Epifani a margine di un'assemblea della Cgil a Milano - le risorse destinate alla crescita, agli investimenti e all'occupazione". E sul dirottamento, previsto in Finanziaria, del Tfr per utilizzarlo a copertura di circa un terzo della manovra 2010 aggiunge: "Dirottare il Tfr dall'Inps al Tesoro non serve, si perde un'occasione. Quando fu fatto le imprese chiesero di destinarlo alle infrastrutture o alle imprese e avevano ragione, era ed è anche la nostra opinione mettere il Tfr a spesa corrente si perde un'occasione. Se si vuole usare quel Tfr presso l'Inps avevamo detto usiamolo per sostenere l'economia, quello aveva un senso, metterlo a spesa corrente onestamente non serve". Pd, Udc e Idv sono pronti a "ridurre drasticamente" i propri emendamenti alla Finanziaria per evitare che il governo ponga la fiducia sulla manovra in Aula alla Camera. Lo hanno annunciato, Pier Ferdinando Casini (Udc), Michele Ventura (Pd), Antonio Borghesi (Idv) intervenendo in Aula. Le opposizione chiedono però un impegno preciso dall'esecutivo su "un esame in Aula senza la mannaia della fiducia".