L'incentivo c'è
Gli incentivi per cambiare auto o elettrodomestici non più efficienti scadranno alla fine del mese. E non hanno trovato posto nella legge finanziaria ma il governo ha già deciso che la loro proroga ci sarà. Il ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, ha spiegato ieri che a gennaio sarà varato un decreto legge per il rinnovo dei bonus che favoriscono i prodotti con una più alta efficienza energetica e minori emissioni di CO2. L'indicazione del responsabile del dicastero di via Veneto è arrivata al termine del Consiglio Energia Ue, che ha dato via libera al pacchetto di interventi sull'efficienza energetica. Nuove norme che consentiranno alle famiglie europee un risparmio di 300 euro l'anno, grazie a minori consumi energetici che vuol dire minori emissioni nell'ambiente. In particolare con misure sul rendimento energetico degli edifici, sull'etichettatura degli elettrodomestici e degli pneumatici avranno anche l'effetto di stimolare l'innovazione tecnologica delle imprese verso un sistema più efficiente». Nessuna specifica è stata data invece su come saranno impostati nuovi incentivi. L'unica linea sembra quella già espressa dal ministro Scajola che avrebbe in mente di spingere l'acquisto di auto più ecologiche e più sicure. Quanto allo strumento del decreto questo si è reso necessario per il fatto che la coperta della Finanziaria, corta sebbene potesse contare sui 3,2 miliardi dello scudo fiscale, non è stata abbastanza lunga per garantire la copertura agli incentivi per la rottamazione. Resta però un ampio consenso per un provvedimento «ad hoc» da varare in un secondo tempo all'inizio del nuovo anno. Quando sarà più chiaro dove reperire le risorse necessarie e, probabilmente, quando sarà più evidente l'atteggiamento della Fiat sulle sorti della produzione dei suoi veicoli in Italia, dopo la dichiarata volontà di chiudere lo stabilimento siciliano di Termini Imerese. Il cambio di modelli meno inquinanti e più economici è dettato anche dai nuovi rincaro della benzina che con l'approssimarsi delle feste natalizie rialza la testa. Nonostante quotazioni del greggio e le variazioni del prezzo ai distributori continuano a viaggiare a doppia velocità. Si fa più forte quindi la protesta dei consumatori, ma Scajola, parla di «abitudine ai mugugni, senza esaminare i dati». Per le associazioni dei consumatori però servono più distributori indipendenti - almeno il 10% dato che l'attuale offerta italiana è ferma all'1,6% - e un taglio del differenziale dei costi industriali dei carburanti rispetto agli altri Paesi europei, che si aggira sui 3-5 centesimi al litro.