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Meno disoccupati in Usa

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Ancorauna volta i tecnici e gli economisti hanno sbagliato le stime. Accade negli Usa dove a novembre l'economia ha perso soltanto 11.000 posti di lavoro, il numero più basso da quando gli Usa sono entrati in recessione a dicembre 2007. E il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 10%. Cifre decisamente migliori delle stime degli economisti che prevedevano la cancellazione di 125.000 posizioni lavorative e un tasso di disoccupazione fermo al 10,2%, ai massimi da oltre 26 anni. Corvi e pessimisti sono stati smentiti anche Oltreoceano. Non solo. Il presidente Usa ha lasciato da parte la prudenza iniettando fiducia al sistema. Le cifre odierne sulla disoccupazione Usa, decisamente migliori del previsto «sono un segnale positivo che annuncia giorni migliori» ha detto Obama, secondo cui le politiche anticrisi «ci hanno aiutato a rovesciare la situazione», anche se il cammino è ancora lungo. Le Borse gli hanno creduto. Quelle europee hanno invertito la rotta presa la mattina e sulla stessa linea si è messa Wall Street. I segnali di una crisi occupazionale meno forte del previsto ci sono però anche in Italia. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi ha parlato di un 2010 «non facile» e «diversamente complicato» rispetto all'anno in corso, ma si è detto convinto che la disoccupazione si attesterà «al di sotto del 10%». A tenere alta la coesione nel mondo del lavoro ci sono comunque gli ammortizzatori sociali. Che continuano a lavorare a pieno regime. A novembre sono state autorizzate in totale 99,5 milioni di ore contro le 94,7 di ottobre ma, mentre diminuisce la cassa ordinaria (-10,3% su ottobre), cresce la straordinaria (+34,7%) e soprattutto quella in deroga (+21,3% su ottobre), che rappresenta ormai il 25% di tutto il complesso delle ore autorizzate di cassa. «Il sistema di ammortizzatori sociali in Italia - ha commentato il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua - sta svolgendo il suo compito: allunga le garanzie nel tempo, dalla cigo alla cigs e allarga la platea dei fruitori. I 21 milioni di ore autorizzate per la cig in deroga rappresentano imprese e lavoratori che fino allo scorso anno sarebbero stati privi di strumenti di sostegno».

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