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Fiat ferma l'auto siciliana

Il ministro dello Sviluppo Scajola (a sinistra) incontra l'ad della Fiat Marchionne

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Alla fine il verdetto ufficiale sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese è stato pronunciato: stop alla produzione di auto dal 2011. Per poi riconvertire l'impianto alla costruzione di altro, non ancora precisato. L'ad del Lingotto, Sergio Marchionne spegne ogni speranza sulla salvezza dell'auto prodotta in Sicilia nell'incontro con il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola. Un'affermazione che arriva senza condizioni nel giorno in cui i dati sulle immatricolazioni danno il mercato molto tonico con 182.976 unità immatricolate e un +31,2%. Un'effervescenza già manifestatasi ad ottobre - quando il balzo era stato del 15,7% - e determinata dall'approssimarsi della scadenza (il 31 dicembre) degli ecoincentivi. Bene è andata proprio alla casa torinese che lo scorso mese ha registrato un bilancio molto positivo sul fronte dei volumi (+27,7%) con una quota di mercato che sale al 32,9% contro il 31,9% dell'anno scorso. Ma i dati non spostano di un millimetro la posizione dell'ad Marchionne: «Ora non voglio aggravare ancora la situazione. Il cambiamento di produzione è un discorso che ha una base razionale ed economica, oggi (ieri ndr) abbiamo condiviso questi dati con il ministro». Quella di una riconversione della produzione nello stabilimento di Termini Imerese è una scelta dunque «che non può cambiare. Quello che invece può cambiare - ha concluso - è l'impegno per uno sviluppo diverso per quello stabilimento». Il piano e il target di produzione, sarà comunque messo a punto entro la riunione con governo e parti sociali in programma a Palazzo Chigi il 21 o il 22 dicembre. Ed è partendo da questo punto che Scajola tenterà di spingere Fiat a un ripensamento. Intanto sull'incontro Scajola ha spiegato che è stato un confronto «positivo e costruttivo» con «l'impegno del governo e della Fiat a proseguire sulla strada dello sviluppo del settore auto in Italia». «Abbiamo avuto un confronto per chiarire i dati del settore in nostro possesso e per continuare il percorso di dialogo già iniziato». L'obiettivo del governo, ha continuato Scajola, «è mantenere la competitività dell'automotive con un utilizzo efficiente degli stabilimenti in Italia. I nostri dati ci dicono che dobbiamo incrementare la produzione in modo significativo, soprattutto ora che il mercato è in crescita». Il Governo proverà a rigiocare la carta degli incentivi. Per il 2010, «stiamo lavorando a una ridefinizione degli incentivi per l'acquisito di vetture ecologiche». Ma «sia chiaro - ha ammonito Scajola - ci aspettiamo un aumento significativo della produzione di auto in Italia, che è troppo bassa, e il mantenimento sul nostro territorio delle fasi a maggior valore aggiunto della filiera produttiva». Intanto a Termini Imerese i lavoratori sono scesi in piazza.

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