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Ripresa delle borse europee, a picco Tokyo

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Ieri,dopo un'apertura in calo, Londra, Francoforte, Parigi e Milano hanno guadagnato punti chiudendo in positivo. Le borsa asiatiche, Tokyo in testa, sono state quelle che hanno subito le conseguenze più pesanti del congelamento dei pagamenti dei debiti di Dubai World: -3,2% alla chiusura per la capitale del Giappone. Il colosso bancario cinese Bank of China fa sapere di non avere esposizioni nei confronti di obbligazioni emesse dal colosso degli Emirati. In difficoltà l'altro colosso bancario asiatico Standard Chartered Bank, la quale informerà i mercati sulla sua esposizione nei confronti di Dubai World. Apertura in calo per Wall Street: il Dow Jones arretra dello 0,67%. I timori connessi a Dubai World, il colosso statale dell'Emirato a rischio di default, hanno condizionato anche il prezzo del petrolio che dopo essere calato sotto quota 73 dollari al barile si attesta a Londra sui 74,86 dollari (-3 dollari). L'euro, sceso fino a un minimo di 1,4830, é risalito a 1,4971 dollari. L'oro, dopo i record dei giorni scorsi, è sceso sotto 1.140 dollari l'oncia. Secondo gli analisti di Ubs l'indebitamento del colosso degli Emirati Dubai World potrebbe superare gli 80 miliardi di dollari. Dubai World ha chiesto una moratoria sul rimborso dei debiti e le sue passività erano stimate intorno ai 59 miliardi di dollari. Per la situazione delle banche italiane il coro è unanime e rassicurante: la crisi che ha colpito Dubai World non avrà alcuna ripercussione sul sistema finanziario italiano. L'esposizione verso il paese mediorientale è minima e gli istituti italiani sono fra quelli meno coinvolti in Europa. Banca d'Italia, Abi e Consob allontanano così le preoccupazioni successive al crack da 59 miliardi di dollari del fondo degli Emirati Arabi e assicurano che le banche italiane da questa «piccola crisi», come la definisce il presidente dell'Abi, Corrado Faissola. «Per quanto riguarda il sistema Italia non ci sono problemi. L'esposizione è molto contenuta, non c'è alcuna preoccupazione», ha sottolineato il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, che, in merito alla possibile estensione su scala mondiale delle ripercussioni del crac di Dubai World, si è limitato a rispondere che «bisognerà vedere cosa succede». La banca britannica Royal Bank of Scotland invece è il principale intermediario finanziario di Dubai World e Hsbc è la banca più esposta. È quanto rivela JP Morgan Chase, secondo l'agenzia Bloomberg.

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