Economia pronta a ripartire tra fine 2009 e inizio 2010
Dopo il rimbalzo più forte dell'atteso del Pil mondiale nel terzo trimestre, gli indici congiunturali «puntano al consolidamento della ripresa tra fine 2009 e inizio 2010». È quanto emerge dalla congiuntura flash del Centro studi di Confindustria. L'anticipatore Ocse, spiega viale dell'Astronomia, è infatti in «forte e diffuso rialzo da febbraio» ed è sopra la media di lungo periodo. Il Pmi manifatturiero negli Usa a ottobre è salito ai massimi dal giugno 2007; nell'eurozona a novembre è al top da marzo 2008. Il recupero, rileva Confindustria, «è esteso anche al terziario, ma nell'industria il divario rispetto ai valori pre-crisi rimane molto più ampio e lungo da colmare, a fronte dell'accresciuta concorrenza internazionale sia tra paesi industriali che si trovano nelle medesime condizioni sia dagli emergenti». La persistente debolezza del dollaro, cui è agganciato lo yuan cinese, rende inoltre più arduo lo scenario competitivo per l'eurozona. Il rialzo delle materie prime, se conferma la migliorata domanda globale di manufatti, erode i margini di profitto già compressi nei sistemi, come la Germania e l'Italia, dove la crisi ha provocato una più marcata caduta della produttività. In Italia il balzo estivo della produzione industriale (+4 per cento) ha lasciato il posto a una graduale risalita in ottobre-novembre, mentre restano deboli ordini e fatturato; le attese di produzione delle imprese puntano a nuovi incrementi nei prossimi mesi, partendo da livelli sempre molto bassi. Nei BRIC la crescita è sostenuta dai consumi, deboli solo in Russia. Le aziende italiane si orientano con decisione verso quei mercati più dinamici, ma spesso è ampio il distacco con la Germania. È diffuso il miglioramento degli acquisti di macchinari, ostacolati però da credito difficile e ampia capacità inutilizzata. Bce e Fed stanno ritirando l'espansione non convenzionale, terranno fermi i tassi ufficiali a lungo.