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"Folle far morire Termini Imerese"

Claudio Scajola

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«Sarebbe folle far morire un polo industriale come quello di Termini Imerese». Anche il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, scende in campo in difesa della fabbrica siciliana, dove «sono stati fatti investimenti importanti e la qualità del lavoro è ora molto buona». E a Termini, così come a Melfi e a Mirafiori, gli operai si preparano a passare in cassa integrazione il lungo ponte di Natale. Scajola, che incontrerà il primo dicembre Sergio Marchionne, promette ai sindacati siciliani di convocarli prima di quella data, in attesa del confronto sul piano Fiat, tutti insieme, a Palazzo Chigi il 21 dicembre. E sugli incentivi all'auto dice: «saranno inferiori perché ci sarà un rientro graduale per non distorcere il mercato. Il sistema di agevolazioni sarà però esteso ad altri settori industriali in crisi».  Il ministro ricorda che per quanto riguarda il comparto dell'auto «gli incentivi sono serviti in Italia a chiudere con ogni probabilità il 2009 con un calo delle immatricolazioni del 3%, mentre nel mese di febbraio-marzo eravamo al -35%, si profilava un disastro. Sono stati mirati a ridurre i consumi e le emissioni e ad aumentare l'efficienza. Hanno dato un risultato migliore che negli altri Paesi europei». «Noi chiediamo alla Fiat - spiega il ministro - che venga aumentata la produzione industriale in Italia, dove immatricoliamo più auto di quante ne produciamo. Tutto il settore dell'auto deve essere ristrutturato profondamente, ma questo non significa che in Spagna si possa produrre quasi il doppio delle auto che si producono in Italia». «Parla Scajola per tutti noi», commenta il ministro Maurizio Sacconi. Soddisfatti i leader di Cgil, Cisl e Uil. «Apprezzo la posizione del ministro Scajola - dice il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, ricorda che Termini «è un polo industriale di cui la Sicilia e il Mezzogiorno non possono fare a meno».

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