Italia più forte nell'Ue
L'economiaitaliana cresce più della media europea, sia dell'Unione che di Eurolandia, ed è sostanzialmente in linea con la crescita delle sette maggiori economie. È quanto si evince dai dati Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico con sede a Parigi, sul prodotto interno lordo nel terzo trimestre dell'anno. In ogni caso nel periodo luglio-settembre del 2009 tutte le grandi economie, fatta eccezione per il Regno Unito, hanno virato in senso positivo. Segnali di ottimismo, rispetto all'uscita dalla crisi, arrivano dalla Banca Centrale Europea, secondo la quale Eurolandia è uscita dalla «caduta libera». Sulla stessa linea d'onda è il Fondo Monetario Internazionale per il quale «la tempesta è passata» anche se l'economia resta ancora «vulnerabile». Nel terzo trimestre di quest'anno il prodotto interno lordo è cresciuto nell'area Ocse dello 0,8% rispetto al trimestre precedente; nel secondo trimestre la crescita nei Paesi Ocse si era invece fermata, registrando uno «zero». L'Italia, che nel terzo trimestre di quest'anno ha messo a segno una crescita dell'economia dopo cinque trimestri negativi, registra - riferisce l'Ocse confermando i dati già diffusi dall'Istat qualche giorno fa - un +0,6% rispetto al trimestre precedente, leggermente inferiore ai Paesi del G7 (+0,7%) ma superiore sia alla media Ue (+0,2%) che all'area Euro (+0,4%). Resta pesante invece il dato su base annua. Il Pil nei Paesi Ocse nel terzo trimestre ha visto un calo, rispetto al terzo trimestre del 2008, del 3,3% e in Italia del 4,6%, migliorando però in entrambi i casi il dato rispetto al periodo aprile-giugno 2009 (rispettivamente -4,6% e -5,9% in confronto allo stesso trimestre del 2008). L'economia di Eurolandia è uscita dalla «caduta libera» in cui era piombata durante la crisi e si sta stabilizzando. Ma la crisi «ha debilitato» l'economia. Lo ha detto ieri il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, durante un suo intervento a Madrid. «Ad oltre un anno dal drammatico peggioramento della crisi finanziaria nel settembre 2008 - ha sottolineato Trichet - possiamo individuare un gran numero di segni di stabilizzazione economica nella zona dell'euro. Abbiamo messo fine alla caduta libera dell'attività economica che abbiamo visto per un periodo di oltre sei mesi dopo l'intensificarsi della crisi a settembre 2008». «La tempesta è passata. Il peggio è stato evitato ma l'economia globale resta molto vulnerabile», ha rilevato dal canto suo il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn intervenendo all'assemblea annuale della Confederation of British Industry. «È ancora troppo presto - ha aggiunto il direttore Fmi - per attuare le exit strategy: è necessario attendere una sostenuta ripresa della domanda privata e una maggiore stabilità finanziaria, che è la vera prova del nove».