Servizi pubblici, arrivano i privati
Dalla riforma dei servizi pubblici locali, compresa la liberalizzazione dell'acqua agli spot telefonici alle norme sulla Tirrenia. Sono variegate le norme contenute nel decreto «omnibus» a firma del ministro Andrea Ronchi che verrà approvato oggi dopo che il governo ha posto ieri la fiducia alla Camera e che serve a sanare una serie di infrazioni contestate dall'Ue al nostro Paese. Ecco in pillole alcune delle misure salienti del provvedimento. Riforma servizi pubblici locali. Arriva la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Le gare ad evidenza pubblica diventano la regola per l'affidamento dei servizi (ad eccezione della distribuzione dell'energia elettrica, del trasporto ferroviario regionale e delle farmacie comunali e compresa l'acqua che, però, rimane bene pubblico) da parte delle amministrazioni. Le gestioni frutto di un affidamento in house cessano alla data del 31 dicembre 2010. Le società partecipate possono mantenere contratti stipulati senza gara formale fino alla scadenza nel caso in cui le amministrazioni cedano loro almeno il 40% del capitale. Diverso il discorso per quanto riguarda le società quotate che hanno tre anni in più per adeguarsi a patto che abbiano almeno il 40% di quota di partecipazione pubblica al 30 giugno 2013, quota che scende al 30% al 2015. Norme anti-mafia per Expo 2015. Il prefetto di Milano gestirà il coordinamento e l'unità di indirizzo di tutte le attività di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'affidamento degli appalti per la realizzazione delle opere per l'Expo 2015. Società miste Anas-Regioni per autostrade locali. Le società miste Anas-Regione create per la realizzazione di autostrade dovranno limitarsi a infrastrutture di solo interesse regionale e interamente ricadenti nel territorio della regione. Registro per rifiutare spot telefonici. Viene prorogata di sei mesi la legge che consente agli operatori telefonici di usare per fini promozionali banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici. Arriva, d'altra parte, un elenco gestito dal garante della privacy al quale ci si potrà iscrivere per non ricevere più gli spot telefonici esercitando il proprio 'diritto di opposizionè. Sì a lampadine ed elettrodomestici «verdi». A decorrere rispettivamente dal primo gennaio 2010 e dal primo gennaio 2011 elettrodomestici e lampadine potranno essere messi in commercio solo se rispettano i requisiti minimi di eco-compatibilità previsti dall'Ue. Tirrenia. In attesa del completamento del processo di privatizzazione le attuali società del gruppo saranno operative fino al settembre. Made in italy. Le etichette potranno avere l'indicazione «100% Italia» o «tutto italiano» o simili per indicare prodotti non solo creati ma anche assemblati nel nostro Paese. Per l'uso indebito di questo tipo di indicazioni o di segni o figure «ingannevoli» su questo è prevista una sanzione penale.