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Asse Confcommercio-Cna per battere Confindustria

Pambianchi (foto Pizzi)

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Una volta l'economia romana era divisa in «grandi» e «piccoli». Due fronti contrapposti, spesso anche in modo aspro: Unione degli industriali e Confcommercio da un lato, Cna, Confesercenti e company dall'altro. Ora il quadro è cambiato. Per il futuro si delinea l'asse Confcommercio-Cna. Dunque uno scenario diverso, che dominerà la prossima Camera di Commercio che rinnoverà i vertici a primavera. Ma la partita è già cominciata. I seggi del Consiglio sono trenta e vengono «riempiti» dalle associazioni d'impresa. Altri due sono riservati a sindacati e consumatori. A fine dicembre le organizzazioni dovranno comunicare alla Regione Lazio iscritti, dipendenti e valore aggiunto dei settori rappresentati. Su questi parametri saranno assegnati i posti nel Consiglio della Camera di Commercio. A maggio i trentadue membri eleggeranno presidente e Giunta. Tra i settori rappresentati avrà un posto in più il turismo, uno in meno i trasporti. Crescono i servizi alle imprese, che arrivano a sei posti come il commercio, spariscono invece le assicurazioni. Ormai la Camera di Commercio guidata da Andrea Mondello, in carica dal 1993, ha segnato il passo. Sono stati anni fondamentali, in cui l'economia della Capitale ha raggiunto (per Pil, natalità delle imprese e tasso di occupazione) i livelli della Lombardia. Ma si tratta di una stagione chiusa. Adesso Confcommercio e Cna potrebbero dare vita a un'alleanza trasversale in funzione anti-Confindustria. In questo quadro il numero uno di Confcommercio Lazio, Cesare Pambianchi, ha le possibilità maggiori di diventare presidente dell'istituzione di piazza di Pietra. Il vice potrebbe rimanere Lorenzo Tagliavanti (Cna). Un equilibrio del genere sarebbe benedetto dai vertici nazionali delle due organizzazioni, già alleate da tempo, e anche dalla politica. Del resto Cna, Confesercenti, Coldiretti e gli altri, che in questi anni hanno sostenuto Mondello, potrebbero mai pensare di conquistare la presidenza in un momento in cui il centrodestra esprime il sindaco di Roma e, con tutta probabilità, il prossimo presidente della Regione Lazio? Ma è anche possibile che il nuovo asse del potere romano trovi l'intesa su un altro ticket, o forse soltanto su un altro vicepresidente. Difficilmente, infatti, la Federlazio starà a guardare.

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