Accesso al credito Pronti 628 milioni
Un fondo di garanzia e un nuovo schema di convenzione per favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese. Sono queste le nuove misure adottate dal Comune di Roma in accordo con Banca Impresa Lazio e Ifitalia-Bnl per far fronte al problema numero uno della crisi economica: la mancanza di liquidità dovuta, spesso, ai ritardi nei pagamenti. Due misure importanti che faranno di Roma una città modello per il sostegno all'economia locale e dunque nazionale. Nel particolare per quanto riguarda l'erogazione di credito bancario rivolto alle piccole e medie imprese, «la giunta comunale ha approvato una delibera, che dovrà poi essere approvata dal Consiglio comunale, che attiva 128 milioni di euro di crediti - spiega l'assessore capitolino al Bilancio, Maurizio Leo - Le banche potranno concedere questi finanziamenti grazie al fondo di garanzia di 8 milioni di euro messo a disposizione della Banca Impresa Lazio dal Comune di Roma». Grazie a un nuovo sistema moltiplicatore «sarà possibile attivare fino a 128 milioni di crediti bancari - spiega il presidente della Bil, Maurizio Tucci - con un effetto moltiplicatore a favore delle aziende beneficiarie pari a 16 volte la garanzia conferita dal Comune di Roma. I soldi ci sono, occorre soltanto fare un'azione di promozione e facilitare il rapporto tra banca e impresa». Banca Impresa Lazio dovrà così stipulare accordi con le banche aderenti al programma di sostegno promosso dal Campidoglio per fissare i limiti massimi e minimi di ciascuna operazione. La comissione dovuta per l'utilizzazione del Fondo di garanzia sarà dell'1,50% per le medie imprese e dell'1% per le piccole e micro imprese. La semplificazione dell'accesso al credito è tuttavia solo una parte di un provvedimento ben più complesso e che prevede, per la prima volta, uno schema di convenzione tra Comune, general contractor e imprese appaltatrici e subappaltatrici, destinato a rivoluzionare il sistema creditizio per forniture e prestazioni. Si tratta un accordo siglato da Roma Metropolitane, Ati Salini-Tecnimont-Icop (per la linea B1), con Mtero Cs spa (linea C) e Ifitalia-Bnl e che riguarda direttamente le oltre 500 imprese subappaltatrici impegnate nella realizzazione delle tratte B1 e C della metropolitana. Grazie alla convenzione, le imprese possono ottenere immediatamente le somme relative alle opere realizzate, senza dover attendere il pagamento delle fatture da parte dell'impresa appaltatrice. L'accordo prevede infatti che la società di factoring del gruppo Bnl-Bnp Paribas Infitalia, eroghi subito alle imprese subappaltatrici che ne fanno richiesta le somme relative alle fatture emesse dalla società appaltatrici. L'importo messo così a disposizione è di circa 500 milioni di euro. «È la prima volta che un committente pubblico si preoccupa delle piccole imprese - sostiene Federico Bortoli, amministratore delegato di Roma Metropolitane - È un primato importante, quello del Comune di Roma che paga regolarmente cento milioni di euro ogni due mesi, a differenza di altri, come Anas o Ferrovie dello Stato. Ora, grazie a questo accordo tutte le piccole imprese che operano nei cantieri delle metropolitane verranno pagate puntualmente e quindi monetizzare subito i lavori eseguiti. Uno schema questo che pensiamo di esportare anche per altre grandi opere come il Nodo Termini e il corridoio della mobilità Eur-Tor de' Cenci». Misure importanti, insomma, che vanno a sostenere i primi segnali se non proprio della ripresa, certamente di un'inversione di tendenza registrata nel Lazio dal monitoraggio eseguito dalla Uil e reso noto ieri. «In ambito nazionale nel periodo gennaio-ottobre 2009, si registra un aumento complessivo del ricorso alla cassa integrazione del 387%, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; tuttavia pur collocandosi ottobre 2009 tra i mesi più alti dall'inizio dell'anno con oltre 557 mila lavoratori interessati, i dati generali indicano che, rispetto al mese di settembre vi è stato un calo della Cassa integrazione del 9,7%. Anche per quanto riguarda le province i dati indicano una diminuzione delle ore di cassa integrazione, in particolare nelle province del Lazio tra settembre e ottobre del 2009 si è verificato un calo pari a -613 (totale calcolato in valori assoluti) di ore di Cigo, Cigs + Cigs in deroga; solo nella provincia di Latina si evidenzia un aumento di +297 ore autorizzate». Anche se è troppo presto parlare di ripresa - commenta la nota Uil - il calo che si registra tra settembre e ottobre 2009 lascia ben sperare».