Superbanca Unicredit operativa tra un anno
Il piano di riorganizzazione del gruppo Unicredit va avanti. Ieri è stato, infatti, «accolto positivamente» dal comitato strategico che si è tenuto nella sede di Piazza Cordusio a Milano dopo «una discussione costruttiva e in un clima sereno». Ora il progetto per creare la superbanca o il «bancone» come soprannominato dai dipendenti sarà presentato in sede di cda verosimilmente a inizio 2010. L'iter per la nascita della banca unica dovrebbe quindi concludersi, fra un anno, il primo novembre del 2010. Questo almeno quello che riportano le fonti vicine al dossier che prevede la fusione nella holding di cinque controllate di Unicredit: Unicredit banca (retail con sede a Bologna), Unicredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, Unicredit private banking (Torino) e Unicredit corporate banking (Verona) - per formare una superbanca e garantire un più stretto «aggancio» ai territori. I sindacati parlano già di 7 mila esuberi circa fra i dipendenti Unicredit nel retail e nel corporate come conseguenza del piano, ma le stesse fonti indicano che si tratta di cifre «assolutamente premature» e che su questo tipo di indicazioni è necessaria «cautela» in quanto il progetto non è stato «neanche ancora proposto a livello di cda». Anche perché secondo i primi calcoli circa 3600 dei 7 mila indicati dovebbero essere già sistemati con uscite concordate con l'azienda già da un anno. Resterebbero dunque in bilico solo circa 3 mila posizioni di lavoro. Al momento, indicano le stesse fonti, «la priorità è l'aumento di capitale» da 4 miliardi che dovrà essere attuato nel primo trimestre del 2010. Anche se la ricapitalizzazione è il punto più attuale sull'odg del gruppo Unicredit, «bisogna anche continuare a parlare di business» e, quindi, «contestualmente, si farà avanzare anche il resto». Insomma fatto un primo giro d'orizzonti con i maggiori soci sul riassetto (anche se ci sarebbe stata l'assenza del rappresentante della Fondazione del Banco di Sicilia e di quello della Banca Centrale Libica) ora l'attesa è tutta rivolta al cda della prossima settimana che licenzierà i conti del terzo trimestre e all'assemblea, fra meno di due settimane, sull'aumento di capitale da 4 miliardi di euro.