Ue verso la fine della recessione ma il debito grava sulla ripresa
L'economia europea si avvia sulla strada di una «ripresa graduale». Lo rivela la Commissione europea nelle sue previsioni d'autunno. Pur confermando la permanenza del Pil in territorio negativo nel 2009 a quota -4 per cento, Bruxelles spiega che «insieme all'impatto positivo prodotto dal miglioramento della fiducia dei vari settori e paesi, la crescita è attesa positiva nel terzo trimestre del 2009 sia nell'Unione europea che nell'Eurozona». Nel 2010 invece il Prodotto interno lordo tornerà a crescere dello 0,7 per cento nell'area euro come nei Ventisette, mentre nel 2011 il Pil si attesterà all'1,5 per cento in Eurolandia e all'1,6 per cento nell'Europa nel suo complesso. «Questo risultato - ha dichiarato il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia - è dovuto in buona parte alle ambiziose misure prese dai governi, dalle banche centrali e dalla Ue, che non solo hanno evitato un crollo sistemico, ma hanno dato uno slancio alla ripresa». Tuttavia «la strada che abbiamo davanti rimane difficile - ha continuato Almunia -. Per mantenere slancio e per garantire la sostenibilità della ripresa, è essenziale che applichiamo pienamente tutte le misure annunciate e che portiamo a termine il risanamento del settore bancario». Senza un ulteriore risanamento dei bilanci di molte banche infatti «i flussi di credito non torneranno ai livelli normali e senza un normale afflusso del credito non avremo una ripresa sostenuta dell'economia». Ma non basta. «Dobbiamo anche iniziare a guardare di più al medio termine - ha aggiunto il commissario europeo - e considerare in che modo gestire meglio gli effetti avversi della crisi sul mercato del lavoro, sui conti pubblici e sulla crescita potenziale».