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L'Ue certifica che la ripresa è cominciata

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Acertificarlo saranno le previsioni d'autunno della Commissione Ue, che oggi per la prima volta da quasi due anni rivedrà al rialzo le stime sul Pil per il 2009 (che sarà meno peggiore del previsto) e il 2010 (l'anno della ripartenza), prevedendo un moderato aumento della crescita anche nel 2011. Fuori dalla recessione anche l'Italia, su cui pesano però un elevatissimo debito pubblico e un potenziale di crescita considerato da Bruxelles troppo basso. Nonostante il previsto miglioramento del quadro generale per la Commissione Ue la parola d'ordine resta una sola: prudenza. Le previsioni messe a punto dai servizi del commissario Ue agli affari politici e monetari, Joaquin Almunia, metteranno infatti più che mai in evidenza come i rischi per la ripresa siano ancora molto elevati. In cima alle preoccupazioni una disoccupazione galoppante e la zavorra dei conti pubblici usciti dalla crisi fortemente deteriorati. Ecco perchè l'invito di Bruxelles sarà quello di non accantonare, per ora, gli sforzi fatti per sostenere la crescita. Anzi, i Paesi con più margini di manovra potranno proseguire su questa strada. Se, dunque, è necessario mettere fin da ora a punto un'exit strategy coordinata dalla crisi, per applicarla se ne parlerà non prima del 2011: sempre che le nuove previsioni per i prossimi due anni saranno confermate nei mesi a venire. Per i Paesi con meno margini di manovra, soprattutto sul fronte dei conti pubblici, non resterà invece che cominciare al più presto l'opera di risanamento. Bruxelles - secondo quanto si apprende - conferma che il 2009 è andato meglio del previsto. Il Pil della zona euro sarà rivisto leggermente al rialzo rispetto al -4% dello scorso settembre, grazie ai risultati positivi degli ultimi due trimestri. In questo quadro l'Italia chiuderà il 2009 meglio del -5,0% stimato a settembre.

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