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Sì di Acea al piano industriale

Acea

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Il consiglio di amministrazione di Acea, la municipalizzata romana, ha dato il via libera all'unanimità all'aggiornamento del piano industriale aziendale per il 2010-2012. Un programma che prevede la revisione degli obiettivi dell'utile a 425 milioni di euro contro i 456 del precedente piano. Una cambiamento che non incide, secondo la società presieduta da Giancarlo Cremonesi, «sulla strategia di crescita in tutti i settori di attività del gruppo» ma recepisce gli effetti del peggioramento congiunturale dello scenario macroeconomico. L'azienda ha inoltre annunciato la volontà di valutare se pagare o meno il dividendo per l'esercizio in corso a seguito della cosiddetta «moratoria fiscale». La nuova normativa comunitaria, inserita nel decreto legge «Obblighi comunitari» dello scorso 26 settembre prevede, infatti, il recupero delle somme ottenute a titolo di presunti aiuti di stato e questo causerebbe un impatto negativo per Acea pari a poco meno di 90 milioni di euro. La società romana aveva avviato la revisione del proprio piano industriale nel Cda dello scorso 15 ottobre, che è stato aggiornato a ieri «considerata la complessità dei numerosi argomenti all'ordine del giorno», come ha spiegato il gruppo, con una formula in cui alcuni hanno letto l'esistenza di attriti fra il secondo azionista, i francesi di Gdf Suez, presenti al 9,99% nel capitale sociale, e il Comune di Roma, primo socio con il 51%. Le polemiche che hanno preceduto il cda però non hanno avuto particolari riflessi sulle decisioni finali. Il cda ha, infatti, deliberato all'unanimità il nuovo piano, in cui si «conferma la strategia di crescita in tutti i settori di attività del gruppo e sono recepiti gli effetti del peggioramento congiunturale dello scenario macroeconomico». Il piano 2010-2012 prevede quindi una revisione degli obiettivi dell'utile prima delle imposte a 425 milioni di euro, contro i 456 del precedente piano, mentre l'Ebitda scende da 858 a 851 milioni di euro. In particolare, il nuovo piano prevede un «forte impegno orientato alla maggiore efficienza operativa» con un aumento del margine operativo lordo (Ebitda) nel periodo che preveda una crescita media annua del 13,5%. La società stima anche investimenti complessivi pari a 1.294 milioni di euro e il mantenimento di una struttura finanziaria equilibrata, con un rapporto fra la posizione finanziaria netta e l'Ebitda al 2012 pari a 2,3, «per mantenere gli attuali livelli di rating». Fra gli obiettivi che il piano intende perseguire c'è inoltre il consolidamento della leadership nel mercato idrico italiano, con un obiettivo al 2012 di circa 8,7 milioni di clienti serviti e un Ebitda di 340 milioni di euro, e il consolidamento della redditività nell'attività di distribuzione di energia elettrica. Il sindaco Gianni Alemanno ha espresso al presidente Cremonesi, all'ad Marco Staderini e a tutto il Cda le congratulazioni per l'approvazione all'unanimità del piano industriale relativo al periodo 2010-2012. «Si tratta di un viatico molto importante per il rilancio e la crescita di tutti i settori di attività del gruppo Acea» ha spiegato il sindaco in una nota.

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