Metalmeccanici, intesa tra polemiche
Tutto come previsto. La Fiom non ha firmato e il contratto dei metalmeccanici è stato rinnovato solo con la sigla di Fim, Uilm, Ugl e Fismic. L'intesa prevede un aumento retributivo medio di 112 euro, equivalente a 110 euro per il quinto livello. La prima tranche sarà in busta paga da gennaio 2010 e avrà un importo pari a 28 euro, la seconda sarà di 40 euro nel 2011 e la terza di 42 euro nel 2012. La contribuzione del Fondo Cometa passa da 1,2% a 1,4% dal 1° gennaio del 2012 e sale all'1,6% nel 2013. I sindacati nella piattaforma unitaria avevano chiesto 115 euro medi e 113 al quinto livello. Tra le novità inoltre l'istituzione di un fondo di sostegno al reddito, chiesto dai sindacati, che prevede il versamento di 2 euro a carico dell'azienda per i primi due anni per tutti i lavoratori. I vertici di Federmeccanica hanno riferito che la Fiom è stata invitata ma non ha partecipato e si è chiamata fuori dalla partita presentando una piattaforma modulata sulla base del modello contrattuale definito nel '93. L'accordo arriva dopo circa quattro mesi di trattative e uno sciopero generale della Fiom di otto ore il 9 ottobre. È stato applicato il nuovo modello contrattuale sottoscritto solo da Cisl e Uil il 15 aprile scorso secondo il quale la durata del contratto passa a tre anni sia per la parte normativa che per quella economica. Il commento di Giorgio Cremaschi, segretario della Fiom è durissimo: «È un contratto scandaloso che svaluta il lavoro dei metalmeccanici» e sottolinea che «è il più basso rinnovo salariale da molti anni a questa parte». Poi minaccia di ricorrere alle vie legali. Si è fatto sentire il leader della Cgil Guglielmo Epifani che ha parlato di «atto irresponsabile quello di dividere il fronte sindacale». A sostegno della Fiom è sceso in campo anche Di Pietro che ha usato parole forti («lavoratori trattati come servi della gleba»). Intanto nel torinese, alla notizia dell'accordo separato, ci sono stati i primi scioperi spontanei a cominciare dalle Carrozzerie Mirafiori. Per Antonino regazzi della Uilm invece «le buste paga vengono premiate e sarà garantito il reddito dall'inflazione per i prossimi tre anni». Non solo. Il sindacato è anche soddisfatto di essere riuscito ad «imporre» agli industriali l'erogazione di una prima tranche «sostanziosa e dignitosa laddove gli industriali, ad inizio vertenza, avevano chiesto che nel 2010 non ci fossero costi contrattuali». Soddisfatto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: «È la conferma della positività del nuovo modello contrattuale grazie al quale si sta realizzando la semplificazione delle relazioni industriali».