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"Dubbi sull'intensità della ripresa" Persi mezzo milione di posti di lavoro

Allarme disoccupazione

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Dopo cinque cali consecutivi il Pil italiano torna a crescere nel terzo trimestre dell'anno. "L'incremento", afferma la Banca d'Italia nel suo Bollettino economico, "è stimabile nell'1% circa". Ma l'intensità della ripresa, avverte via Nazionale, "rimane incerta". In calo la produzione industriale - L'andamento è testimoniato anche dai dati della produzione industriale che, dopo la "forte accelerazione" di agosto (+7%), sarebbe tornata "a ridursi in settembre, di circa il 2% rispetto al periodo precedenti". Nella media del 2009, le stime di Consensus citate da Palazzo Koch indicano una contrazione del Pil pari al 5%, seguita da un rialzo dello 0,5% nel 2010. Un dato in linea con le previsioni del Governo che prospettano un calo del 4,8% quest'anno e un recupero dello 0,7% il prossimo. Resta alto l'allarme occupazione - Nel secondo trimestre dell'anno, segnala il Bollettino economico della Banca d'Italia, "la perdita è risultata di oltre mezzo milione di occupati rispetto a un anno prima, escludendo dal computo l'effetto delle iscrizioni all'anagrafe di lavoratori immigrati. E' stata di circa 300.000 unità la flessione dei lavoratori comunemente definiti come precari, in maggioranza giovani". Nel terzo trimestre, inoltre, "si è ancora intensificato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni: le ore complessivamente autorizzate sono aumentate di circa il 30% rispetto al trimestre precedente". Lavoro, più posti solo per gli stranieri - Nel dettaglio, rispetto al secondo trimestre del 2008, la diminuzione dell'occupazione è stata di 378.000 unità (-1,6%), come risultato di una riduzione più forte del numero degli occupati di nazionalità italiana (-562.000) e di un aumento dell'occupazione straniera (184.000). Quest'ultimo dato, tuttavia, avverte via Nazionale, riflette "esclusivamente il recepimento nei dati anagrafici della crescita della popolazione straniera residente (aumentata di 307.000 unità) e potrebbe riguardare pertanto lavoratori già in attività".    Il sondaggio sulla fiducia delle aziende - Il 23% delle imprese si attende che il proprio mercato di riferimento sia in recessione nei prossimi sei mesi, contro il 17% che ne anticipa un'espansione. Il dato emerge dal sondaggio congiunturale condotto a settembre e ottobre dalle filiali della Banca d'Italia su un campione di imprese dell'industria in senso stretto e dei servizi con almeno 20 addetti. A fronte di giudizi nell'insieme ancora negativi sugli andamenti dell'anno in corso, si legge nel bollettino economico trimestrale, emergono in prospettiva alcuni segnali di miglioramento per le imprese di maggiori dimensioni e per quelle esportatrici.  

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