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I pm bocciano il salvataggio Giovedì parola al Tribunale

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Ilpiano presentato resta insufficiente e non idoneo. Per i pm infatti «isolare dal mercato un'impresa insolvente per il bene dell'economia». E la procura avrebbe un interesse pubblico «sostanziale», nell'interesse alla stabilità del mercato, dei capitali, del lavoro e anche dei futuri risparmiatori La parola passa definitiva passa ora al Tribunale fallimentare che dovrà esprimere un giudizio nell'udienza di giovedì prossimo. L'accordo di ristrutturazione prevede una serie di dismissioni, un aumento di capitale da 150 milioni, 350 milioni in un prestito convertendo e 260 milioni in garanzia del bond emesso dalla società nel 2007 e in scadenza nel 2014.

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