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«I finanziamenti per Roma Capitale non mancheranno»

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Nessunapolemica politica può eliminare il dato di fondo sulle risorse per Roma Capitale improvvisamente scomparse nelle tabelle della legge Finanziaria 2010. E cioè il fatto che si tratta di «somme che rappresentano quasi un atto dovuto per la città» spiega a Il Tempo, Maurizio Leo, assessore al bilancio del Campidoglio che resta fiducioso del fatto che entro breve termine le risorse promesse saranno iscritte tra gli stanziamenti statali. «Abbiamo intensificato i rapporti con i tecnici del Tesoro e la sensazione è che alla fine il buon senso istituzionale prevarrà su ogni genere di polemica» dice Leo. Per il quale il flusso di denaro per Roma Capitale non è legato a improvvisazioni. «Ogni anno a partire dal 1990 e, non da oggi dunque, lo stato centrale ha impegnato risorse per la Capitale. Questo è accaduto con cadenza annuale fino al 2006. Poi il governo Prodi fece uno stanziamento unico per il triennio 2007-2009. Una modifica legislativa che non ha tolto nulla a Roma. Per il 2007 sono stati messi in bilancio 212 milioni, 212 nel 2008 e 170 milioni nel 2009». Insomma sono ormai venti anni che lo Stato ha compreso l'importanza di girare a Roma risorse aggiuntive per investire soprattutto nelle infrastrutture. «Sono opere necessarie per l'intero sistema Paese. La situazione di Roma è infatti quella di un centro che ospita la città politica e quella diplomatica. Tutto quello che serve a far lavorare meglio Roma non serve solo ai romani ma a tutti gli italiani» aggiunge l'assessore al bilancio capitolino. Con questo sgombrando il campo dalle polemiche che si sono innescate sul taglio dei fondi. Secondo le indiscrezioni, infatti, sarebbe la Lega Nord che, temendo che la riforma in senso federale dello stato possa essere messa a rischio dalle tensioni nella maggioranza, starebbe utilizzando il blocco dei fondi per tenere a freno i possibili veti di Alleanza Nazionale nella fase applicativa del federalismo. Per Leo «anche Bossi lavora a Roma e capisce bene le difficoltà di una Capitale senza infrastrutture per la mobilità adeguate». Dunque l'assessore non dispera che la soluzione sia vicina e che già nel passaggio parlamentare della legge Finanziaria, attualmente in Senato, il governo riesca a correggere le tabelle dalle quali i fondi sono scomparsi. In ballo ci sono gli impegni presi direttamente dall'esecutivo. Oltre ai fondi per Roma Capitale sono infatti venuti a mancare anche quelli per ripianare il deficit della precedente giunta. Circa 500 milioni di euro. Anche questi assolutamente necessari.

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