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Spiragli di miglioramento dei conti pubblici nel secondo trimestre dell'anno

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Doposei mesi negativi nei quali l'indebitamento delle pubbliche amministrazioni si è attestato al 6,3% del pil, quasi il doppio di quanto si era registrato nel primo semestre dello scorso anno (3,5%), potrebbe esserci una inversione di tendenza. Il condizionale è d'obbligo giacchè bisognerà verificare nei prossimi mesi se il trend continua. Il deficit ad aprile-giugno, secondo la rilevazione dell'Ista, si è attestato infatti al 3,3%, in crescita rispetto all'1,3% del corrispondente trimestre del 2008 ma in deciso calo rispetto al 9,3% che si era registrato nel periodo gennaio-marzo di quest'anno. Va ricordato che per il 2009, secondo le ultime stime del governo indicate nella Relazione Previsionale e Programmatica, è atteso un deficit-pil al 5,3% al lordo e al 3,3% se si considera invece il dato corretto per il ciclo. Torna poi il segno più per il saldo primario, ovvero l'indebitamento al netto degli interessi passivi che corrisponde a quanto in pratica lo Stato riesce a mettere da parte una volta pagati gli interessi sul debito. Il saldo primario del settore pubblico nel secondo trimestre del 2009 è risultato positivo per 5.417 milioni, con una incidenza sul pil pari all'1,4% (3,9% nel corrispondente trimestre del 2008 ma -4,7% nel primo trimestre del 2009). Comunque nei primi sei mesi del 2009 il saldo primario rispetto al pil è risultato negativo (-1,6%). Era a +1,6% nel primo semestre del 2008. La crisi economica si misura anche nei termini delle minori entrate che nel secondo trimestre sono diminuite in termini tendenziali del 2,4%, rispetto al -0,5% dello stesso periodo dell'anno precedente. Il calo nel semestre gennaio-giugno è stato del 2,7% (+1,5% nel corrispondente semestre del 2008). Eppure il peso sul pil, nel secondo trimestre, è salito al 45,8% rispetto al 45% dello stesso periodo del 2008. Resta sostenuta infine la spesa pubblica: nel secondo trimestre è cresciuta in termini tendenziali dell'1,8%. Nello stesso periodo dell'anno scorso però era cresciuta dell'8,2%. La spesa in rapporto al pil, sempre nel trimestre, è stata pari al 49,1%, in crescita rispetto al 46,3% del corrispondente trimestre del 2008. Nel semestre, invece, le uscite sono salite del 3,2%, contro il 6,2% del semestre del 2008. Il calo delle entrate e l'aumento della spesa corrente caratterizzano soprattutto la finanza locale. La Corte dei Conti nella relazione relativa al 2007-2008, sottolinea due tendenze: il peggioramento della qualità della spesa con quelal corrente che si espande a discapito di quella per investimenti. Non solo. I Comuni hanno visto esaurirsi il flusso dei tributi propri a causa dell'esenzione Ici sull'abitazione principale e del blocco della leva fiscale. La Corte punta il dito contro la crescita della spesa per il personale.

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