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Il crollo dei prezzi degli immobili non c'è stato

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Lacasa, in Italia, continua a essere considerato un bene rifugio. E la leggera flessione dei prezzi registrata nei primi sei mesi del 2009 (una riduzione media dello 0,5%, ha spiegato ieri l'Agenzia del Territorio presentando i numeri delle compravendite nel secondo trimestre) può essere il migliore combustibile per far ripartire un settore vitale per l'economia italiana. I costi al metro quadro, secondo l'Agenzia, sono dunque in lieve calo. A livello nazionale il prezzo degli immobili residenziali nei primi sei mesi del 2009, attestandosi a 1.578 euro al metro quadrato, è diminuito di mezzo punto percentuale rispetto al secondo semestre del 2008 e dello 0,3% rispetto al semestre corrispondente dell'anno precedente. A Roma e Milano il calo tendenziale annuo dei prezzi è rispettivamente pari al 4,7% e all'1,4%. Anche sul fronte della quantità di compravendite, il mercato immobiliare mette a segno un altro trimestre negativo. Il secondo trimestre del 2009 con 361.844 operazioni segna un calo del 12,3% rispetto al secondo trimestre del 2008. Se si esaminano complessivamente i dati di tutto il primo semestre di quest'anno il calo delle vendite è del 15,3% rispetto al corrispondente semestre del 2008. L'Agenzia del Territorio, vede però primi segnali positivi. «Il dato non va letto in termini assoluti e negativi - ha spiegato il direttore Gabriella Alemanno - perché nel secondo trimestre dell'anno si nota comunque un miglioramento del trend». Nel primo trimestre del 2009, infatti, il calo tendenziale delle compravendite era stato addirittura del 18,7%. Della stessa opinione è il sottosegretario all'Economia Luigi Casero. «La situazione economica sta migliorando - ha detto il rappresentante del Tesoro - e anche il dato immobiliare dimostra questo nuovo corso». Casero ha anche sottolineato che «il settore immobiliare è particolarmente importante per l'Italia. Per questo c'è un'attenzione da parte del governo e, per esempio, nella Finanziaria che contiene pochissimi articoli comunque è inserita una norma a sostegno del mercato immobiliare», ovvero la proroga degli sgravi per le ristrutturazioni. A pagare il prezzo più alto della crisi immobiliare è il settore produttivo: nel secondo trimestre del 2009 ha registrato il maggior calo di compravendite, -20,3%, rispetto al secondo trimestre del 2008. Se si guarda invece al dato semestrale, nella prima metà del 2009 il calo di vendite di capannoni e industrie è del 26,7% rispetto al primo semestre del 2008. Al secondo posto nella classifica negativa c'è il settore immobiliare commerciale, anche questo legato a doppio filo con l'economia, che ha perso nel secondo trimestre il 14,5% di vendite. Nel semestre il calo delle vendite di negozi è stato del 19,1%.

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