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Venti di fiducia per l'economia Ue

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Spiravento di ripresa in Eurolandia. Per ora è solo una brezza leggera ma i segnali sono per un rafforzamento più veloce del previsto. I «corvi» ovvero i pessimisti per ora sono all'angolo. A far sorridere gli operatori sono per ora gli indici di un paese come la Germania considerata una delle più grandi locomotive del Vecchio Continente in grado di far ripartire Eurolandia. Così l'Ifo, che misura il clima di fiducia fra le imprese tedesche, a settembre ha toccato i massimi da un anno a questa parte salendo a 91,3 punti da 90,5 del mese precedente. A marzo, il punto più basso della crisi, lo stesso valore era sprofondato a 82,2 punti, facendo segnare il livello minimo negli ultimi 26 anni. L'inversione di tendenza per l'economia europea viene anticipata anche dal Fondo Monetario internazionale che rivedrà al rialzo le stime di crescita nell'Eurozona per il 2009. La crescita nella zona Euro potrebbe essere «un pò migliore del previsto» nel 2009, anche se resterà «negativa», ha detto il direttore generale del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, aggiungendo che tuttavia, «una ripresa dovrebbe concretizzarsi» nella zona euro nel 2010. Nelle sue nuove previsioni sulla crescita globale il Fmi migliorerà anche le stime relative alla crescita di Italia e Stati Uniti. «Gli economisti del Fmi più o meno convalideranno le stime del governo», ha spiegato il direttore esecutivo del Fmi, Arrigo Sadun. A rinsaldare la convinzione che il vento sia cambiato per l'economia di Eurolandia anche la crescita degli ordinativi industriali segnata nel mese di luglio. In base ai dati Eurostat, infatti, a luglio si è registrato un rialzo del 2,6% rispetto al mese precedente.

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