Via libera alla Finanziaria
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, Giulio Tremonti, gli interventi di finanza pubblica per gli anni 2010-2013, che comprendono:il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010); il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012; la Relazione revisionale programmatica per l'anno 2010; la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica-finanziaria per gli anni 2010-2013. Abbiamo approvato la finanziaria fino al 2012 in cui però non sono previste modifiche per l'anno 2010-2011". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Come ho detto già - prosegue - si tratta di un cambiamento epocale perchè negli anni precedenti c'era sempre un assalto alla diligenza ed uno scontro tra ministri e partiti. Abbiamo evitato l'assalto delle lobbies e soprattutto quello che accadeva negli anni che vanno dal 1980 al 1992 e cioè la moltiplicazione per 8 del debito pubblico, cosa che stiamo ancora pagando". "Università e ricerca, cinque per mille, alcune voci sul lavoro, altre voci di rilievo sociale, spese che consideriamo ineludibili" saranno finanziati con il fondo presso Palazzo Chigi alimentato dalle maggiori entrate derivanti dallo scudo fiscale, "cifrato un euro simbolico", ha spiegato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti dopo l'approvazione della Finanziaria. "Non sappiamo ancora quanto cui sara' nel fondo, quindi non c'è un elenco preciso delle spese". Poi sull'occupazione il ministro ha dichiarato: "L'occupazione in Italia va meglio che in altri paesi. Siamo responsabili, sappiamo che il trend dell'occupazione è ritardato rispetto a quello della crescita ma le risorse per gli ammortizzatori sono sufficienti, ampiamente sufficienti", ha sottolineato il ministro. "Abbiamo detto che non lasciavamo nessuno indietro. Ribadiamo: non lasceremo nessuno indietro", ha concluso Tremonti.