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Pensione obbligata, ecco i criteri

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Lapubblica amministrazione potrà risolvere anticipatamente il rapporto di lavoro con i dipendenti pubblici che hanno raggiunto 40 anni di contributi e non necessariamente 40 anni di servizio effettivo. Il che significa che valgono ai fini del conteggio dei contributi il riscatto della laurea o del servizio militare. Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ieri ha firmato una circolare nella quale spiega le modifiche introdotte dalla legge 102 del 3 agosto 2009 relative alla norma sulla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro per i lavoratori pubblici con 40 anni di contributi. La circolare ora è in corso di registrazione presso la Corte dei Conti. Lo svecchiamento degli organici della pubblica amministrazione si inserisce nell'ambito dell'azione di efficientamento portata avanti da Brunetta. L'operazione di pensionamento obbligatorio è circoscritta al triennio 2009-2011. È interessato anche il personale dirigenziale con un preavviso di sei mesi, fermo restando quanto previsto dalla disciplina vigente sulla decorrenza dei trattamenti pensionistici. Vediamo in dettaglio. Gli esclusi — La normativa non si applica ai magistrati, ai professori universitari e ai dirigenti medici responsabili di strutture complesse. Disposizioni transitorie - Restano in vigore tutte le cessazioni dal servizio a causa del compimento dell'anzianità massima contributiva di 40 anni decise dalle amministrzioni prima dell'entrata in vigore della legge del 4 marzo 2009. Casi particolari - I criteri e le modalità si applicazione nei confronti del personale della difesa, della sicurezza e degli esteri saranno definiti con decreti del presidente del Consiglio su proposta del ministro della Funzione pubblica di concerto con i ministri dell'Economia, dell'Interno, degli Esteri e della Difesa. Decorrenza - Fermo restando il compimento dell'anzianità massima contributiva di 40 anni, l'amministrazione può scegliere il momento in cui far cessare il rapporto in base al fabbisogno professionale e alla necessità di evitare che il dipendente possa trovarsi privo del trattamento retributivo e di quello previdenziale. I criteri — Spetta a ciascuna amministrazione definire i criteri. Si potrà tener conto delle peculiari esperienze professionali e della difficoltà di reperimento sul mercato di certe professionalità o del fatto che si sono seguiti percorsi formativi nell'azienda come per le aree ad alta tecnologia. I dirigenti - Nel momento in cui viene conferito l'incarico, l'amministrazione deve comunicare la facoltà di recesso.

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