Al Sud si spende meno
Al Sud si spende meno che nel Centro-Nord. Non perché le persone siano più parsimoniose, ma perchè il costo della vita ha un gap che si aggira tra il 16 e il 17% soprattutto per la differenza dei prezzi sugli immobili che da soli si distanziano del 60% rispetto alla media nazionale. È quanto risulta dagli «Occasional papers» dei ricercatori della Banca d'Italia, Luigi Cannari e Giovanni Iuzzolino, che hanno pubblicato un documento sulle «differenze nel livello dei prezzi al consumo tra Nord e Sud». «Il costo degli affitti (effettivi e figurativi) nel Mezzogiorno - spiegano da via Nazionale - è pari a circa il 60 per cento di quello del Centro Nord, a parità di caratteristiche qualitative degli immobili, come misurate nell'indagine sui bilanci delle famiglie condotta dalla Banca d'Italia. Attribuendo agli affitti il peso relativo alle spese per abitazione che risulta dall'indagine sui consumi delle famiglie effettuata dall'Istat, e assumendo che i prezzi dei beni e servizi diversi dagli affitti e dai prodotti alimentari, dell'abbigliamento e dell'arredamento non presentino differenze territoriali, si perviene a un indice complessivo del costo della vita che per le regioni del Mezzogiorno è inferiore del 15 per cento rispetto a quelle del Centro Nord. In altri termini, i divari osservati nei prezzi di un insieme di prodotti che rappresentano poco meno del 60 per cento della spesa delle famiglie implicano un divario di costo della vita di circa il 15 per cento tra Nord e Sud». Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha preso spunto dai dati diffusi da Bankitalia per rilanciare le proposte della Lega Nord di buste paga parametrate all'effettivo costo della vita: «Alla luce della volontà espressa dal governo - spiega Calderoli - di affrontare la questione meridionale, anche attraverso la fiscalità di vantaggio, e ritenendo necessaria la risoluzione della questione settentrionale, andrà posta attenzione alle nostre proposte sulle buste paga parametrate sul reale costo della vita nelle diverse aree del Paese». Ma l'idea delle gabbie salariali agita ancora un po' le acque già mosse nella maggioranza dalle polemiche sui 4 miliardi del Fas sbloccati per la Sicilia. E così Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e leader dei «sudisti del Pdl», replica: se la Lega «vuole parametrare le buste paga al costo della vita, possiamo valutare l'ipotesi, purché i costi siano più bassi in tutti i settori: il Sud paghi più basse percentuali Irpef, abbia meno costi per la pubblica amministrazione, compri di meno la benzina. Se dobbiamo ridurre, riduciamo tutto, non solo gli stipendi. E poi, è da dimostrare che al Sud si spende meno. Forse è vero per le case e il pane, ma un maglione Benetton costa lo stesso prezzo al Nord e al Sud». Di fondi per il Sud, Regioni (e forse anche di gabbie salariali) si discuterà domani a Palazzo Chigi in un incontro tra il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani e Silvio Berlusconi.