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Obama: presto fuori dalla crisi

Barack Obama

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La locomotiva americana si sta rimettendo in moto. «La recessione frena». Obama non riesce a contenere la soddisfazione nel commentare i dati del secondo trimestre sul Pil Usa, migliori delle attese, anche se ribadisce che occorre avere un atteggiamento di «cautela». Da aprile a giugno, il pil Usa ha registrato una contrazione dell'1%, laddove gli analisti prevedevano un decremento dell'1,5%. Si tratta in ogni caso del quarto trimestre consecutivo di calo, un fenomeno che non si osservava dal 1947, cioè da quando è iniziata la raccolta dei dati. Su base annua la flessione è stata decisamente più accentuata e pari al 3,9%: mai dal 1947 era stata sperimentata una contrazione così forte. «Nei primi sei mesi dell'amministrazione Obama, l'economia è andata meglio del previsto anche se continuiamo a perdere troppi posti di lavoro» ha detto il presidente degli Stati Uniti sottolineando che finchè «ci sarà un incremento della disoccupazione non si può parlare di ripresa». Ma un dato al momento è confortante, ed è che, a fronte dell'eredità lasciata da Bush, di una «recessione molto peggiore del previsto, si è riusciti a arginare questa tendenza». Il presidente americano ha però sottolineato che «c'è ancora molto da fare, la strada è lunga». Secondo Obama ci sono «segnali importanti che l'economia sta andando nella giusta direzione, che le imprese si riprenderanno e quindi ricominceranno ad assumere», ma gli americani dovranno portare pazienza ancora per un po'. Inoltre grazie ai «piani di stimolo da 787 miliardi di dollari, messi in campo dall'amministrazione gli investimenti delle imprese, che negli ultimi mesi erano crollati, stanno dando segnali di stabilizzazione». Il presidente ha poi affermato che sta facendo «tutto il possibile» per far proseguire il programma di incentivi per la rottamazione di auto e l'acquisto di un veicolo più efficiente. Il Dipartimento del Commercio ha infatti constatato che dal quarto trimestre del 2007 agli ultimi tre mesi del 2008 l'economia si è contratta dell'1,9%, il doppio di quanto precedente stimato. Solo nel primo trimestre dell'anno la flessione del pil è stata del 6,4%, decisamente peggiore di quanto comunicato in precedenza (-5,5%). I consumi continuano ad andare male: sono scesi dell'1,2%, più del doppio rispetto alla stima di un -0,5%. Secondo alcuni analisti l'aumento del risparmio delle famiglie se da un lato rallenta i consumi, dall'altro fa sì che queste ricostruiscano il proprio portafoglio e, quindi, si trovino nel medio periodo in una posizione finanziaria migliore.

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