In Italia ci sono 8 milioni di poveri

Di questi, 2 milioni e 893 mila italiani (il 4,9% della popolazione), sono considerati «i poveri tra i poveri», che non possono permettersi neppure i beni e servizi essenziali. A fronte di questo, l'80,9% di famiglie non ha problemi di povertà. È un'Italia a due velocità, ancora una volta nettamente divisa tra Nord e Sud, quella che emerge dal rapporto sulla povertà presentato ieri dall'Istat. Ma è anche un'Italia che resta ferma, stabile: negli ultimi 4 anni la condizione economica delle famiglie è rimasta più o meno sempre la stessa. In Emilia Romagna i poveri sono il 3,9% dei residenti, in Sicilia e in Basilicata quasi uno su tre. Ma, anche se, in generale, l'80,9% delle famiglie può dormire sonni tranquilli, poichè rientra nel gruppo che l'Istat definisce come «sicuramente non povero», esiste un 4% border line: sta al di sopra della soglia di povertà ma, per una sola spesa imprevista, rischia il tracollo. L'incidenza di povertà relativa al Sud è 5 volte superiore a quella del resto del Paese (23,8% al Sud 4,9% al Nord e 6,7% al Centro). L'Emilia Romagna è la regione con la più bassa incidenza (3,9%) seguita da Lombardia (4,4%) e Veneto (4,5%). Fanalino di coda Sicilia e in Basilicata, dove i poveri sono il 28,8%. Rispetto al 2007, il Molise ha registrato un netto peggioramento, passando da dal 13,6% al 24,4%. Rispetto al 2007, nel 2008, è cresciuta l'incidenza di povertà delle famiglie composte da quattro persone, passando dal 14,2% al 16,7%, e con 5 o più persone (dal 22,4% al 25,9%). In particolare è aumentata per le coppie con due figli (dal 14% al 16,2%) e ancor più se questi sono minori (dal 15,5% al 17,8%). Più poveri anche i nuclei di monogenitori (13,9%), con a capo una persona in cerca di occupazione (dal 27,5% al 33,9%), con componenti occupati (dal 8,7% al 9,7%) e con a capo un lavoratore in proprio (dal 7,9% all'11,2%). Solo le famiglie con almeno un componente anziano sono meno povere (dal 13,5% al 12,5%). Con una spesa imprevista 4 famiglie su 100 rischiano di scendere sotto la linea di povertà relativa che l'Istat attesta su 999,67 euro di spesa per due persone. Il valore di famiglie border line sale al 6,6% nel Sud. A rischio povertà anche un altro 3,9% di famiglie, che presenta valori di spesa superiori per un valore da 1 a 10% alla linea standard, ma che non può considerarsi del tutto fuori pericolo. Le famiglie considerate sicuramente povere corrispondono al 5,2% del totale, mentre quelle considerate «appena povere» sono il 6,1% (il 3,4% è molto vicino alla soglia). Tra le famiglie con a capo una persona occupata, le condizioni peggiori si osservano tra gli operai o assimilati.