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Alitalia fa meglio del previsto

L'ad di Alitalia, Rocco Sabelli e il presidente Roberto Colaninno

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Alle critiche e ai detrattori la nuova Alitalia di Roberto Colaninno e Rocco Sabelli prova a rispondere con i dati. Quelli della semestrale approvata ieri e che spiega come, a sei mesi dal decollo, il deficit della compagnia sia risultato di 273 milioni. Una perdita sì, ma prevista, e con uno scostamento di appena il 6% rispetto alle previsioni di budget approvato lo scorso 27 febbraio. Colaninno ha imbastito una difesa dopo la presentazione dei dati. «I risultati raggiunti nel semestre nonostante di poco inferiori alle previsioni, sono sicuramente migliori di quelli attesi nel contesto dell'attuale congiuntura negativa che ha investito il settore del trasporto aereo a livello mondiale» ha spiegato il presidente che ha così allontanato, per ora, le voci che parlavano di una forte difficoltà gestionale della società e una situazione finanziaria di forte crisi. Il risultato netto passa così dal «buco» di 210 milioni del primo trimestre al negativo di 63 milioni del secondo. Inoltre, «un ulteriore significativo miglioramento è previsto per il terzo trimestre dell'anno, sulla base del positivo andamento di luglio (circa 2,2 milioni la previsione di passeggeri trasportati) e del portafoglio prenotazioni per agosto e settembre». L'andamento del primo semestre indica ricavi per circa 1,276 miliardi, 10 milioni di passeggeri trasportati e un coefficiente medio di riempimento del 59%, «fattori sostanzialmente in linea con le attese» ha evidenziato la società sottolineando come i risultati «sono stati conseguiti nonostante un contesto di mercato globale negativo, che nei primi 5 mesi del 2009 ha registrato una contrazione del 30% rispetto allo stesso periodo del 2008, contrazione che ha raggiunto il 40% per il segmento business (dati Iata)». E in una sorta di controtendenza per la nuova compagnia, risulta buona anche la situazione di cassa, pari a 370 milioni con una disponibilità liquida, incluse le linee di credito non utilizzate, per circa 490 milioni. La posizione finanziaria netta è di 770 milioni, il debito sulla flotta 949 milioni. Confermato, come da piano, il pareggio di bilancio a tre anni dal via. Sul fronte operatività, se migliora il fattore di riempimento degli aerei resta però critica la puntualità «insufficiente e con valori lontani dall'obiettivo aziendale», ammette la compagnia. Nel primo semestre l'indice medio dei voli puntuali è di poco superiore al 70%, ancora lontano dall'obiettivo aziendale (80%) e con disagi che hanno interessato in modo particolare alcuni scali sul territorio, a pesare è soprattutto la performance delle partenza da Roma-Fiumicino. «Positivo» l'andamento del coefficiente di riempimento, passato dal 51% del primo trimestre al 65% del secondo trimestre e con una proiezione al 72% del preconsuntivo di luglio. In recupero anche la quota di mercato: Alitalia ha raggiunto il 50% del mercato domestico e il 20% di quello internazionale.

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