Benzina, la tregua dei prezzi è finita
Labenzina dopo due settimane di relativa calma, torna a sforare il tetto degli 1,3 euro al litro. E pone le basi per una nuova ondata di rincari che potrebbero coinvolgere tutti i listini. Ieri l'Agip ha alzato di due centesimi al litro il prezzo consigliato ai gestori sia per la verde che per il diesel, portando la benzina a 1,320 euro ed il gasolio a 1,137 euro. Il resto delle compagnie rimane appena sotto la soglia degli 1,3 euro per la verde, mentre la sola Tamoil supera gli 1,12 euro al litro per il gasolio. Ma i prezzi internazionali dei carburanti fanno pensare che nei prossimi giorni le compagnie seguiranno la strada appena tracciata dall'Agip. Le prospettive sono infatti di una prosecuzione del trend rialzista, in considerazione del fatto che dai mercati internazionali, sia del petrolio sia dei prodotti petroliferi, giungono segnali di rialzo dei prezzi e delle quotazioni. In particolare, per quanto riguarda il mercato dei prodotti raffinati del Mediterraneo, quello che influenza maggiormente l'andamento dei prezzi in Italia, le tensioni, sono legate principalmente allo stop di alcune raffinerie che determinano una situazione di deficit di offerta. Immediatamente tornano alla carica i consumatori, che fanno i calcoli di quanto incidono sul pieno i rincari degli ultimi dieci giorni: «la benzina è aumentata di 0,042 euro al litro e il gasolio di 0,051 euro; ciò significa che per un pieno di carburante si spendono oggi 2,1 euro in più per la benzina e 2,55 euro in più per il diesel». Le stime sono del Codacons, che chiede quindi al Governo di usare «il pugno duro» nei confronti delle compagnie petrolifere, che dovranno essere convocate insieme all'Unione Petrolifera per un apposito tavolo di confronto. È la stessa Up a replicare ai consumatori, sottolineando che i rincari verificatisi in Italia sono comunque inferiori a quelli della media europea. Tale comportamento, spiega l'associazione dei petrolieri, è confermato dall'andamento del cosiddetto «stacco Italia» rispetto alla media europea, che continua a mantenersi stabile intorno ai 3,5-3,7 centesimi di euro al litro. L'Up ricorda anche la crescita del 17% del prezzo del greggio negli ultimi dieci giorni, che si è tradotta in un rialzo di 4,5 centesimi della benzina sui mercati internazionali. Mentre in Italia la crescita si è «fermata» a 4,2 centesimi.