La competizione per aggiudicarsi l'appalto per rifare il look al canale di Panama era con colossi della tecnologia costruttiva statunitensi e nipponic
Mail made in Italy alla fine ha convinto tutti. Così sarà l'italiana Impregilo (che nel conzorzio ha il 48%) e la spagnola Sacyr Vallehermoso (49%) a effettuare i lavori di allargamento del Canale di Panama. Un ampliamento che dovrà essere completato entro il 2014. Un appalto importante dal valore complessivo di 3,22 miliardi di dollari che, ai tassi di cambio attuali, fanno 2,3 miliardi di euro. Alla fine dei lavori tra Atlantico e Pacifico transiteranni anche le navi da trasporto più grandi rispetto alle quali è stato studiato il canale all'inizio del secolo scorso. Questo cambierà molte cose nel trasporto marittimo, con una possibile forte riduzione di costi. Fino a oggi nel canale potevano transitare navi di una larghezza massima di 32 metri e con pescaggio di 12, ma poi il settore si è spostato su scafi maggiori. Dal 2014 nel canale centroamericano le misure massime consentite, ovviamente nelle due direzioni, saranno di 366 metri di lunghezza, 49 di larghezza e 15 metri di pescaggio. Numeri ch esignificano che si passerà da una portata di 4.400 container a una di 12 mila. Molto cambia anche nell'orozzonte della società di ingegneria e costruzioni italiana, che con l'appalto vuole accreditarsi come primo general contractor «puro» al mondo. Non solo dal punto di vista dei ricavi, ma soprattutto delle capacità tecniche. Nel consorzio di Impregilo e Sacyr, con quote minime, vi sono anche Somague (Portogallo), Jan de Nul (Belgio) e la panamense Constructora Urbana (Cusa), ma gli avversari erano rappresentati dal raggruppamento composto dalle spagnole Acs e Acciona e dalla tedesca Hochtief, oltre che dalla cordata nippo-statunitense guidata da colossi come Bechtel, Taisei e Mitsubishi. «Questo è un importante successo per il nostro Paese - ha affermato Alberto Rubegni, amministratore delegato di Impregilo - ed è un progetto che, per dimensioni e complessità, risulta tra le più importanti opere mai realizzate al mondo». La Borsa è rimasta, però, indifferente all'aggiudicazione, i cui contratti verranno fisicamente siglati entro un mese: il titolo del gruppo di costruzioni italiano ha chiuso con una crescita (+0,92% a 2,46 euro).