Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Facciamo lavorare di più le Province

default_image

  • a
  • a
  • a

Piùche una favola, sembra proprio una barzelletta. A parole appaiono davvero tutti d'accordo (tranne la Lega) sul fatto che le Province siano ormai una zavorra inutile. A parole, nelle ultime campagne elettorali c'era l'impegno solenne dei partiti (tranne la Lega) di mettere la parola «fine» a una struttura pubblica che costa agli italiani qualcosa come 16 miliardi di euro l'anno senza adeguate contropartite. Ma poi non si muove una foglia perché tutto si arena nelle sabbie mobili delle «lobbies» e delle spinte corporative e, come gli ufficiali della Marina borbonica, si continua a fare «ammuina»: tanti spostamenti per non cambiare nulla. Per la verità, qualcosa viene modificato, ma nel senso opposto, nel senso, cioè, che, tra una censura e l'altra, tra un veto e l'altro, le Province non solo non spariscono, ma aumentano di numero perché dal cilindro del prestigiatore salta fuori a sorpresa (ma fino a un certo punto...) qualche amministrazione in più da aggiungere alla lista per accontentare il pretendente di turno a un posto al sole. E, allora, piuttosto che incassare l'ennesima sconfitta ed essere costretti a fare buon viso a cattivo gioco, mi chiedo: non è il caso di farle lavorare di più? In altre parole, il problema delle Province non è legato ai loro costi, che anzi pesano mediamente meno sul bilancio dello Stato rispetto al altri organismi pubblici, ma dipende soprattutto dall'attività residua che queste benedette amministrazioni esercitano ancora. Negli anni, le loro deleghe sono state svuotate (soprattutto a favore delle Regioni) e oggi i principali compiti delle Province sono sostanzialmente tre: l'edilizia scolastica, la viabilità e la gestione dei piani regolatori. Perché, allora, non attribuire loro nuovi compiti abolendo, così, altri enti inutili (o quasi)? Il Ministro per le Riforme, Calderoli, ha riproposto di recente la possibilità di cancellare i Consorzi di bonifica, ormai obsoleti ed inutili, trasferendo le loro competenze proprio alle Province. Mi sembra una buona idea, così come quella rilanciata giorni fa dal Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliari, di abolire i piccoli Comuni dando una parte delle loro deleghe, aggiungo io, alle stesse Province. Non è la stessa cosa? Pazienza, l'importante è essere concreti.

Dai blog