Energia, bollette in calo

Nuovopressing dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas sull'Eni per la separazione della rete del gas. Il presidente Alessandro Ortis, nella Relazione annuale al Parlamento, è tornato a sottolineare l'urgenza della separazione proprietaria di Snam Rete Gas e ha evidenziato i limiti del decreto anti-crisi nella parte che prevede la cessione di quote di gas, auspicando la dilatazione dei volumi e del periodo previsti, per favorire i consumatori e promuovere la concorrenza. Frena però il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, che da Bratislava avverte l'Autorità: la relazione «è in alcune parti condivisibile, in altre mi pare che esuli dalle prerogative che deve avere l'Autorità», ha detto il ministro, sottolineando che «talvolta ci sono posizioni eccessivamente accentuate che non vedo in altri Paesi, che potrebbero creare difficoltà a grandi imprese nazionali». Fredda la replica dell'Eni. «La separazione delle reti è un tema già sentito negli anni scorsi. Governo e Parlamento sono già intervenuti sulla materia in senso difforme, non c'è molto da aggiungere, per rispetto delle istituzioni», ha detto il presidente del Cane a Sei Zampe, Roberto Poli. La relazione di Ortis è anche l'occasione per fare il punto sul mercato dell'energia. «Sul petrolio c'è una speculazione abnorme, che pesa sui prezzi dell'energia in particolare in un Paese, come l'Italia, dove il mix delle fonti è ancora troppo sbilanciato a favore degli idrocarburi» dice Ortis che mette ancora una volta in evidenza le carenze dell'Italia, ma sottolinea che almeno per il 60% delle famiglie, quelle che consumano di meno, le tariffe elettriche sono sotto la media europea. Il peso della speculazione, spiega Ortis, si sente soprattutto in Paesi come l'Italia, dove «non c'è il nucleare, non c'è il carbone pulito e il contributo delle rinnovabili è ancora modesto». Insomma, da noi il greggio la fa ancora da padrone e le tariffe ne risentono, visto che i prezzi all'ingrosso «si confermano mediamente più alti rispetto alla media europea, sebbene il divario si sia progressivamente ridotto, soprattutto nel settore elettrico, grazie anche alla maggior concorrenza»: 3,2 milioni di famiglie e oltre un milione di imprese sono infatti passate al mercato libero. Per molte famiglie, il 60% del totale, che consumano poco (entro i 2.500 kWh), le bollette sono quindi più leggere della media europea e, più in generale, da inizio anno le bollette di luce e gas sono scese dell'8% e del 15,4%: la spesa delle famiglie in questa prima metà del 2009 è stata inferiore al 2008 anche per effetto dei meccanismi di aggiornamento dell'Autorità, che hanno contribuito a diluire l'impatto in bolletta proprio delle forti oscillazioni di prezzo. Serve però ancora far scendere i prezzi. Molte sono le soluzioni possibili: nell'immediato Ortis ha parlato della tariffa bioraria, che dal 2010 potrà essere gradualmente estesa su larga scala.