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"Piccole imprese a rischio asfissia"

Un edile a lavoro

Reddito, il 50% sotto i 15mila euro

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Ci si è messa anche la Consob, l'autorità di vigilanza sui mercati finanziari, a bacchettare le banche accusate di tenere troppo stretti i cordoni della borsa. Un allarme che si aggiunge a quelli già lanciato dal ministro Tremonti e dal Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Le prospettive legate alla crisi restano «caratterizzate da profonda incertezza», in particolare le imprese medio-piccole potrebbero correre «rischi di asfissia finanziaria» ha detto ieri il presidente della Consob, Lamberto Cardia, durante l'incontro con il mercato finanziario. L'appuntamento, a cui hanno partecipato fra gli altri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro dell'Economia Tremonti, è servito a Cardia a fare il punto sullo stato dei mercati e a indicare le possibili vie d'uscita. Solo le imprese più grandi, ha esordito il presidente della Commissione, «riescono a reperire sul mercato capitale proprio e a collocare prestiti obbligazionari senza gravi difficoltà nè a costi eccessivi». Invece «gran parte delle Pmi, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria». Sul fronte della tutela dei risparmiatori, il presidente dell'autorità di vigilanza sui mercati e la borsa ha indicato che a giugno sono stati avviati nuovi accertamenti ispettivi in cinque grandi banche per verificare, tra l'altro, la correttezza nei comportamenti nella vendita di prodotti finanziari. Le ispezioni, comunque già preannunciate agli istituti, seguono le 18 effettuate l'anno scorso e servono a verificare l'applicazione della direttiva Mifid. «Senza trasparenza e correttezza non c'è fiducia e senza fiducia non c'è stabilita», ha sottolineato Cardia indicando che la crisi, piuttosto che frenare, impone di concludere la riforma della vigilanza in Italia e di varare regole comuni a livello europeo e internazionale. Brevi cenni nella relazione di ieri sono stati riservati ai temi caldi dell'alleanza fra Piazza Affari e la Borsa di Londra, sulla quale Cardia ha ribadito «il rischio di impoverimento» della piazza finanziaria italiana».

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