Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ok al ddl sviluppo, torna il nucleare

default_image

  • a
  • a
  • a

Ilritorno del nucleare in Italia è ormai certificato dalla legge. Ieri il Senato ha definitivamente approvato, con 154 sì e un astenuto e l'uscita dall'aula dei senatori di Pdl e Idv, il ddl sviluppo che contiene una serie di norme tra le quali l'arrivo della Class Action e la liberalizzazione delle Ferrovie. L'argomento più importante è senza dubbio il via libera definitivo al ritorno dell'atomo italiano. Sarà il governo a pilotare l'Italia nella generazione di energia attraverso i reattori. Avrà sei mesi di tempo per localizzare i siti degli impianti, potrà definire i criteri per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, dovrà individuare le misure compensative per le popolazioni che saranno interessate dalle nuove strutture. Per la costruzione di centrali, è noto, saranno necessari anni, ma l'iter sarà velocizzato. Viene poi creata una agenzia per la sicurezza del nucleare. Class action. È stata modificata la normativa sulla class action che però esclude la possibilità di avviare cause collettive da parte dei cittadini coinvolti nei crac finanziari del passato. L'entrata in vigore della class action, anche se in questo provvedimento è prevista al primo luglio, è stata posticipata, con l'ultimo decreto «anti-crisi», al primo gennaio 2010. Robin tax per finanziare l'editoria Ripristinati i fondi per il periodo 2009-2010. Vale 140 milioni e viene finanziato con un aumento della Robin tax Niente proroga tetto a gas Salta il tetto che prorogava al 2015 il tetto antitrust per la distribuzione del gas, con un impatto soprattutto per l'Eni. Ferrovie private Il rilascio della licenza per il servizio ferroviario di trasporto di passeggeri potrà avvenire «esclusivamente nei confronti di imprese aventi sede legale in Italia» Assicurazioni poliennali Garantiranno un qualche sconto agli automobilisti ma lo vincoleranno con un contratto ad essere assicurati per 5 anni con la stessa compagnia. Contraffazione Inasprite multe e pene che possono arrivare fino a 6 anni di carcere e 50.000 euro per le contraffazioni di tipo «sistematico». Risparmi energetici Esclusi dal mercato, gradualmente, gli elettrodomestici inferiore alla classe A e le lampadine ad incandescenza.

Dai blog