Risparmi per 2 miliardi con il taglio dei costi bancari
Se le banche agireranno la norma il governo è pronto a intervenire. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha illustrato i punti cardine del decreto anticrisi che già oggi potrebbe essere promulgato dal presidente della Repubblica Napolitano. Tremonti ha sottolineato che l'andamento delle entrate fiscali è «in linea con le previsioni» e il calo di 37 miliardi, annunciato da Berlusconi, è legato alla crisi economica. Altri dettagli sono stati forniti sui pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione. Sono 23 i miliardi messi a disposizione dal governo. Nel complesso, ha spiegato il ministro, la manovra di aggiustamento sul bilancio pubblico è di 5 miliardi, ovvero 1-1,5 miliardi nel 2009 e di 3-4 miliardi nel 2010. Si tratta, ha precisato Tremonti, «di una cifra oggettivamente molto piccola» che «non produce deficit ma al contrario ci permette di fare una manutenzione alla finanziaria triennale con qualche aggiustamento». La dimensione economica delle misure contenute nel decreto anticrisi è invece «molto forte» perchè mette in moto risorse per 30-40 miliardi. Sulla detassazione degli utili reinvestiti in macchinari, «i benefici finanziari si vedranno già nel 2010 e non nel 2011». Il decreto prevede che dalla data dell'entrata in vigore fino al 30 giugno 2010 tutti gli investimenti in macchinari verranno detassati per la metà. Per quanto riguarda le stime del Pil 2009 nel prossimo Dpef, Tremonti ha anticipato che il governo userà «numeri di consenso generale, le stime saranno in linea con quella degli altri organismi». «Mesi fa - ha ammesso - avrei messo la firma sulla stima di un calo del 2% nel 2009, ma ora la situazione è instabile e i numeri sono ballerini». Il ministro ha sorvolato sui tempi dell'introduzione dello scudo fiscale limitandosi a dire che «una norma anti evasione comunque c'è già ed è quella sui paradisi fiscali». Infine ha annunciato una Finanziaria snella anche per questo anno.