Pensioni delle statali nel mirino Ue
Il capitolo delle pensioni, o meglio della riforma che il governo ha di recente riposto nel cassetto a causa della crisi economica è ritornato di attualità nella giornata di ieri. A rinfocolare il dibattito che sembrava chiuso dopo i dati dell'Inps che la scorsa settimana aveva segnalato un calo delle pensioni di anzianità nei primi mesi del 2009 è stata la stoccata della Commissione europea che ha aperto la procedura di infrazione contro lItalia, accusata di non aver ancora equiparato l'età pensionabile tra uomini e donne nel settore pubblico. Il premier Silvio Berlusconi dopo una giornata di commenti da L'Aquila ha inviato la sua risposta a Bruxelles: «Ci rifletteremo, ma in un momento di crisi ci sembra fuori tempo intervenire in questa direzione». Non è bastato. La replica dell'esecutivo europeo è arrivata a stretto giro: «È da dieci anni, non da ora, che per le norme europee è illegale ogni discriminazione basata sulla disparità di trattamento economico tra i sessi». E per la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, «quello delle pensioni è un tema che va affrontato con la gradualità necessaria ma velocemente». Insomma l'Europa, che per lungo tempo ha lasciato correre, questa volta ha puntato i piedi. La questione sarà affrontata molto probabilmente oggi nel corso della riunione del Consiglio dei ministri. Mentre, sempre a Roma, il commissario Ue agli affari sociali, Vladimir Spidla, incontrerà il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, nel tentativo di sbloccare la situazione. Anche perché se non si troverà una soluzione il conto rischia di essere pesante: 500 milioni di euro più le penalità di rito per ogni giorno di ritardo In gioco c'è la violazione del principio della parità di trattamento economico tra i due sessi, che trasforma il sistema previdenziale pubblico italiano in «discriminatorio» e «illegale». La soluzione dovrà essere trovata in fretta non con i tempi, però, ipotizzati dal ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che ieri aveva ipotizzato di inserire la riforma nel decreto per il rilancio dell'economia che Tremonti presenta oggi al Cdm. La proposta Brunetta prevede di aumentare l'età pensionabile delle donne in maniera graduale: un anno ogni 24 mesi così da arrivare a 65 anni in dieci anni.