Snaidero: le imprese puntano sulla Malesia
Main questi giorni tra Singapore e la Malesia Roberto Snaidero è soprattutto, oltre che consigliere dell'Ice, un piccolo e medio imprenditore. L'anno scorso ha acquisito la VTE, azienda che produce generatori elettrici per barche con una fetta importante di mercato in Nuova Zelanda e Australia («mi dicono le persone che conosco - racconta - che lì sono più conosciuto di Fiat»). Quattro milioni e mezzo di fatturato, dieci dipendenti, Snaidero ha deciso di essere qui per vedere da vicino un mercato finora sconosciuto. «È il senso di queste iniziative - racconta parlando a margine della missione imprenditoriale guidata dal viceministro Adolfo Urso e organizzata da Confindustria, Abi e Ice che ieri si è traferita in Malesia - dare la possibilità alle piccole medie imprese che vi partecipano di creare contatti, costruirsi delle opportunità». «Noi - continua - dobbiamo giocare tutte le nostre carte. Un Paese è forte se possiede materie prime e sa trasformarle. L'Italia non è in questa situazione, ma sa vendere, trasformare idee». Ma è veramente l'Asia la locomotiva cui aggrapparsi per uscire dalla crisi? «Noi non possiamo pensare che un mercato unico sia in grado di salvare il mondo. Si tratta di una crisi globale e noi dobbiamo cercare di entrare in quei Paesi in cui non siamo stati fino ad oggi. Alcuni giorni fa ero in Egitto. Un Paese che sta crescendo ma noi solo oggi ci accorgiamo che c'è un mercato potenziale. E ancora tutta la fascia del Nord Africa. Occasioni come questa servono per conoscere realtà nuove per capire se un mercato può essere interessante o meno. Ma gli imprenditori devono saperne approfittare. Io, dopo queste missioni, mando sempre in giro i miei figli a raccogliere i frutti di ciò che ho seminato». In ogni caso Snaidero non è pessimista per quanto riguarda il futuro: «Si sente che qualcosa si sta muovendo. Se riusciamo a passare settembre poi, secondo me, si riparte alla grande». Un ultimo pensiero alla Lega che sempre di più è diventata la forza di riferimento del «suo» Nord Est (è nato e opera a Udine ndr): «Il perché di tanto successo? Secondo me perché vive più vicino alle persone. Forse».