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Crisi nell'aria, vincono i piccoli aerei

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dall'inviatoFilippo Caleri PARIGI La crisi tocca anche i cieli. Nessuno resta a terra chiaramente. Ma il segnale che arriva dal Salone aeronautico di Le Bourget è che per ora si comprano aerei più piccoli e per il medio raggio. I cosiddetti aerei regionali. Insomma gli investimenti per rinnovare le flotte si continuano a fare ma la dimensione scende e i più gettonati sono proprio i velivoli più piccoli. Nel tono dimesso del Salone, quest'anno giunto alla sua centesima edizione, una delle poche novità è un riposizionamento verso il basso delle ambizioni di un settore che dopo anni record vede un po' meno roseo il suo futuro. Così ieri la Atr, una joint venture paritetica tra Alenia (gruppo Finmeccanica) e il gruppo Eads, ha superato il tetto dei mille ordini della sua storia. Più precisamente, arrivata a Parigi con 998 aerei venduti, la società ha siglato un contratto con la compagnia spagnola Air Nostrum per la vendita di dieci Atr 72-600 con la contestuale sottoscrizione di opzioni per altri dieci velivoli. Un pacchetto che complessivamente vale circa 425 milioni di euro. Le consegne cominceranno nel 2011, proprio quando gli operatori degli aerei secondo l'umore registrato negli stand e nei padiglioni dell'esposizione, si aspettano una ripresa piena. A cogliere la stessa occasione è stata anche la novità, sempre targata Finmeccanica, del SuperJet 100. L'aereo per il medio raggio, nato dall'alleanza produttiva tra la russa Sukhoi e l'italiana Alenia, è stato uno dei prodotti su cui più si sono appuntate le attenzioni dei compratori. In particolare la filiale che commercializza l'aereo nei paesi dell'ex blocco comunista ha ufficializzato ieri la consegna di 24 SuperJet 100 alla compagnia moscovita Avialeasing. Non solo. Sempre ieri la società nata per commercializzare lo stesso modello nel resto del mondo (Superjet International) ha siglato una lettera d'intenti per la vendita di due esemplari più altrettante opzioni per il futuro alla spagnola Gad Air per un conto complessivo di 120 milioni di dollari. Insomma gli affari nonostante la crisi si fanno. Ma a essere premiata è la piccola dimensione. I grandi per ora si accontentano di tenere le posizioni. E così anche se nei giorni scorsi il costruttore Airbus (consorzio franco-tedesco) è riuscito a piazzare 24 jet A320 alla Qatar Airways per un valore di 1,9 miliardi secondo il listino (ma gli sconti commerciali non vengono resi noti) ha spiegato che il colosso aeronautico affronterà la crisi ritarando la sua produzione. Il ceo di Airbus, Tom Enders, ha detto che la cosa importante non è in questo momento acquisire nuovi ordini, che la recessione ha ovviamente rallentato, quanto assicurare un livello di consegne nel 2009 analogo a quello del 2008. Una cosa possibile grazie al fatto che gli aerei consegnati sono relativi a ordinazioni acquisite anche due o tre anni fa. Insomma si privilegia la gestione del portafoglio esistente a scapito della crescita a tutti i costi. Airbus resta comunque ottimista. I due anni di crisi già conteggiati sono solo un episodio. La crescita non tarderà ad arrivare e il mercato nei prossimi 20 anni registrerà un aumento del 5% all'anno. Il salone di Le Bourget è anche l'occasione per firmare accordi nel settore dell'aerospaziale altro settore in cui la tecnologia europea ha molto da dire. Ieri è stato siglato il contratto tra l'agenzia spaziale europea e Thales-Alenia Space per la realizzazione di un sistema di rientro dall'atmosfera completamente robotizzato. Il valore è di circa 100 milioni di euro. Infine Ansaldo Breda che ha approfittato del Salone per portare a casa una commessa di 69 milioni per la metropolitana della città saudita di Riyahd.

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