Il peggio è ormai passato
Qualcosa ricomincia lentamente a muoversi, anche se la variazione tendenziale si attesta ancora sopra il -25% sui dati grezzi, e sopra il -24% sui dati corretti per gli effetti di calendario. Ulteriore prudenza è suggerita dal fatto che la variazione congiunturale matura per intero nella produzione di beni di consumo non durevoli (+2%) e nella produzione di energia (+1,3%). Da un lato, la ripresa dei beni di consumo non durevoli fa sperare per una ripresa della domanda compresa quella delle famiglie; dall'altro, però, continuano a far segnare variazioni negative le produzioni di beni strumentali (-0,8%) e di beni intermedi (-0,7%), entrambi input per la produzione dei mesi successivi. Prudenza suggerisce anche Confindustria che, dopo questo rimbalzo di aprile, prevede per maggio una nuova contrazione congiunturale per -1,2%, assieme ad un tendenziale di -21,9%. Il rimbalzo di aprile potrebbe spiegarsi col fatto che i dati comprendono la produzione destinata alla ricostituzione delle scorte di magazzino dopo tanti mesi di contrazione dell'attività. Pur con queste doverose cautele, il dato di oggi sulla produzione porta con sé un segnale, più concreto di quelli già analizzati nelle scorse settimane (come l'interscambio extra Ue di Aprile o il rallentamento delle richieste di cassa integrazione guadagni), che la fase acuta della crisi, quella di caduta, è alle spalle, e che stiamo entrando o siamo già "convalescenza". Ma per una notizia positiva ne arriva anche una negativa. Il dato definitivo del Pil del primo trimestre è stato rivisto al ribasso dall'Istat: il tendenziale si attesta al -6% (era stato annunciato al -5,9 il 15 Maggio) e il congiunturale al -2,6% (-2,4). A oggi, la variazione annuale acquisita sarebbe di oltre -4,7%. Ma è difficile che le variazioni congiunturali dei successivi tre trimestri siano tutte nulle, come si ipotizza nel calcolo della variazione annuale acquisita. Al contrario, si può già affermare, alla luce della variazione congiunturale di Aprile e di quella prevista di Maggio della produzione industriale, che sono elevate le probabilità che anche il secondo trimestre veda il Pil in contrazione congiunturale. Se, come è probabile, le variazioni congiunturali rimarranno negative ma tenderanno a ridursi in valore assoluto, vi è da attendersi che l'anno chiuda a ridosso di -6%, poco sotto o poco sopra. Il prossimo dato sul Pil del secondo trimestre permetterà di capire meglio. Rispetto al 2008, il 2009 si ritroverà con meno risorse per un importo quasi pari a quanto lo scorso anno è andato a finanziamento della spesa sanitaria Ssn. Il peggio è passato, ma dobbiamo fare i conti con i danni prodotti dalla crisi.