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Disoccupati, fisco e spesa pubblica: tutti i numeri del Governatore

Draghi

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La crisi determinerà un calo del prodotto interno lordo di circa il 5% quest'anno, dopo la diminuzione di un punto nel 2008. Nel semestre che va da ottobre 2008 a marzo 2009 il pil è sceso di oltre 7 punti rispetto al semestre precedente. Queste le Considerazioni Finali all'assemblea annuale dell'istituto bancario italiano, dove il governatore ha dettato le linee d'azione contro la crisi:  riforme strutturali e tenuta dei conti pubblici. La crisi in Italia determinerà però una caduta del pil di circa il 5% nel 2009. DISOCCUPATI - I lavoratori in cassa integrazione e coloro che cercano una occupazione sono già oggi intorno all'8,5% della forza lavoro, una quota che potrebbe salire oltre il 10%. Bankitalia stima che due quinti delle imprese industriali e dei servizi con oltre 20 addetti ridimensioneranno il personale quest'anno. Senza contare che, per oltre 2 milioni di lavoratori temporanei, il contratto giunge a scadenza nel corso del 2009: più del 40% è nei servizi privati, quasi il 20% nel settore pubblico; il 38% e' nel Mezzogiorno. DEFICIT - L'operare degli stabilizzatori automatici dovrebbe accrescere il disavanzo pubblico nell'anno in corso di circa 2 punti percentuali del prodotto, a oltre il 4,5%, per poi superare il 5% nel 2010. SPESA PUBBLICA - L'incidenza della spesa primaria corrente, che nel 2008 ha già toccato il valore massimo dal dopoguerra, salirà di 3 punti percentuali quest'anno. La spesa pubblica complessiva supererà largamente il 50% del pil e, in assenza di interventi, tenderà a permanere su quel livello negli anni successivi. ENTRATE TRIBUTARIE - Nei primi quattro mesi del 2009 l'Iva riscossa è stata inferiore del 10% rispetto allo stesso periodo del 2008. L'imposta su redditi delle imprese, scesa di oltre il 9% nel 2008, potrebbe flettere in misura ancora maggiore quest'anno. Attualmente, spiega Draghi, tiene solo in gettito dell'Irpef.   INVESTIMENTI - L'attesa di un forte calo del fatturato (oltre il 20% per molte imprese) e la grande incertezza sulla durata della crisi portano per l'anno in corso a piani di riduzione degli investimenti del 12% nel complesso dell'industria e dei servizi e di oltre il 20% nella manifattura. Si tratta, sottolinea il governatore, di "valori eccezionali nel confronto storico". PRESTITI - Ad aprile il tasso di crescita trimestrale del credito alle imprese non finanziarie si è annullato; era del 12% un anno prima. E anche i prestiti alle famiglie continuano a rallentare. TASSI - I tassi attivi sono caduti rapidamente a partire dallo scorso ottobre. Per i mutui alle famiglie, il tasso variabile iniziale medio sulle nuove erogazioni è diminuito dal 5,6% al 3,7% a marzo. E anche per i mutui a tasso fisso la discesa è stata rapida. Quanto ai prestiti a breve termine alle imprese, la riduzione tra ottobre e marzo è stata di 2 punti. BANCHE - Malgrado il peggioramento della redditività, le banche italiane hanno mantenuto il patrimonio al di sopra degli standard minimi: alla fine del 2008 il coefficiente di patrimonializzazione dei maggiori gruppi si collocava in media al 10,4%.

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