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Marchionne: "Ormai è una lotteria"

Sergio Marchionne

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Ore decisive in Germania per decidere la sorte della Opel. L'amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne ha incontrato a Berlino il Cancelliere, Angela Merkel e si appresta a vedere il vice cancelliere socialdemocratico, Frank Walter Steinmeier. Al termine dell'incontro con la Merkel che Marchionne ha definito "costruttivo", Marchionne ha detto che al momento la trattativa su Opel è una "lotteria": "Non dirò niente, sono qui per tentare seriamente di chiudere un accordo". "Se ci riusciremo - ha aggiunto - bene. Altrimenti prendo l'aereo per tornare". Elkann incontra Guttenberg - Prima del vertice con Marchionne la Merkel aveva ribadito l'impegno del governo tedesco a salvare il gruppo e a stanziare dei fondi in questo senso. Oggi è previsto anche un summit tra il vice presidente di Fiat, nonchè rappresentante dell'azionista di riferimento Exor, John Elkann con il ministro dell'Economia tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg, incentrato principalmente sull'appoggio della Exor al progetto Marchionne. Intanto l'amministratore delegato del gruppo Intesa Sanpaolo, Corrado Passera di dice pronto "a dare un supporto finanziario" all'offerta presentata da Fiat per Opel e il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi chiarisce che il tavolo con Fiat per discutere di occupazione sara' convocato "quanto prima", non appena ci saranno le "condizioni per farlo". Da Berlino il ministero dell'Economia smentisce la notizia, fatta trapelare da Bild, secondo cui Guttenberg avrebbe definito "non economicamente sostenibili" i tre piani per Opel finora presentati e sarebbe orientato alla liquidazione pilotata della casa automobilistica. L'offerta -  Per il resto la proposta Fiat è quella nota: l'impegno a non chiudere nessun impianto, 10 mila tagli, di cui solo 2 mila in Germania, la copertura dei 4 miliardi di fondi pensione e la richiesta al governo tedesco di prestiti per 6 miliardi di euro da rimborsare in 4 anni. Berlino dovrà decidere in tempi stretti sull'offerta migliore per Opel e la Merkel nei giorni scorsi aveva detto che l'esecutivo si sarebbe pronunciato entro metà settimana, al massimo entro giovedì.

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