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Fiat-Opel, nozze vicine

Opel-Fiat

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A due giorni dal termine ultimo fissato dal governo tedesco per la presentazione dei piani da parte dei potenziali acquirenti della Opel, l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ha intensificato gli incontri con lo stato maggiore del gruppo automobilistico tedesco. Cruciale in questi colloqui è la questione del futuro degli stabilimenti in Germania e Marchionne è stato prodigo di rassicurazioni. Eppure sono ormai pochi coloro che credono che il grande gruppo automobilistico possa nascere senza una ridefinizione della geografia produttiva. A farne le spese sarebbero soprattutto alcuni siti italiani. Dalla Germania continuano ad arrivare indiscrezioni allarmanti. Secondo la rivista automobilistica Automobilwoche, «la Lancia verrebbe chiusa in favore di Opel». Non solo. Il sito Affari Italiani pubblica una bozza del documento che illustra il piano della Fiat nel quale si legge che Termini Imerese verrebbe chiuso nel 2016 mentre a Pomigliano l'attività dovrebbe cessare nel 2012. Il taglio dei posti sarebbe di 6.500 unità. In serata però una nota del Lingotto ha smentito dicendo che le indiscrezioni non fanno parte del piano di Torino. Secondo la rivista tedesca inoltre il piano prevederebbe che la svedese Saab sia fusa con Chrysler per produrre auto sportive e cabrio mentre l'Alfa Romeo trarrebbe vantaggio dalla tecnica Opel per migliorare la sua immagine. L'operazione è seguita con la massima attenzione dal Cancelliere tedesco Angela Merkel che ieri ha ribadito l'intenzione del governo di Berlino di mantenere l'opzione di un'amministarzione fiduciaria di Opel in caso di fallimento della Generale Motors. Il ministro dell'Economia Guttenberg ha precisato che se «le offerte avanzate per Opel non fossero valide e l'azienda dovesse avere problemi di liquidità, la soluzione sarebbe quella di una insolvenza regolata». Però contro questa ipotesi si è fattO sentire già l'Antitrust tedescO che ha bocciato un eventuale ingresso dello Stato nel capitale della casa automobilistica. La Merkel durante una trasmissione televisiva ha detto che la trattativa per l'Opel è giunta in una «fase decisiva». Ieri Marchionne per la prima volta, ha visitato il quartier generale di Opel a Ruesselsheim, in Assia. Ha incontrato tra gli altri il presidente della divisione europea di General Motors (la casa-madre del marchio tedesco), Carl-Peter Forster, e il numero uno di Opel, Hans Demant e ha visitato il centro ricerca e sviluppo di Ruesselsheim, fiore all'occhiello di Opel. Marchionne ha intrapreso insomma un ultimo giro di contatti per illustrare i propri piani prima della scadenza di domani. In programma per oggi dovrebbe esserci anche l'incontro con il leader nazionale del sindacato tedesco dei metalmeccanici (Ig Metall), Berthold Huber. Marchionne vuole provare a conquistarsi l'appoggio dei sindacati, finora apertamente contrari ai piani di Fiat sul futuro di Opel. Nei giorni scorsi Marchionne vedendo il ministro federale dell'Economia, Karl Theodor zu Guttenberg, e quello degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier aveva ribadito che il piano prevede il mantenimento dei quattro stabilimenti di Opel in Germania «ma ovviamente il personale dovrà essere ridotto». Sul tavolo, in competizione con Fiat, c'è il piano di Magna. Il fornitore austro-canadese avrebbe intenzione di utilizzare gli impianti della società tedesca per costruire anche modelli di altri marchi. L'idea di Magna è realizzare una piattaforma aperta per molteplici costruttori, in modo da tagliare i costi. Intanto il ministro federale dell'Economia ha fatto sapere che potrebbe tornare presto negli Stati Uniti per discutere del futuro di Opel.

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