Debito pubblico record: a marzo 1.741 miliardi

Una situazione poco consolante a cui si aggiunge un altro dato negativo, peraltro già dato dal ministero dell'Economia, qualche giorno fa. E cioè che le entrate tributarie, asciugate dalla crisi economica, sono calate di circa 4 miliardi nei primi tre mesi dell'anno. Unica nota positiva arriva invece da Regioni, Province e Comuni che si mostrano più virtuosi alleggerendo il peso del proprio contributo alla crescita dell'indebitamento. Da Palazzo Koch, insomma, arriva la conferma di quanto il Tesoro ha comunque già previsto peggiorando le proprie stime per l'anno in corso nella Ruef (relazione unificata sullo stato dell'economia). Anche la Banca d'Italia dunque conferma l'impatto della crisi e il peggioramento del quadro di finanza pubblica.  Per quanto riguarda in particolare il debito a marzo, secondo i dati di Via Nazionale, si è attestato esattamente a 1.741,275 miliardi di euro contro i 1.707,410 del precedente record segnato a febbraio. Non è questo comunque il dato utile ai fini della verifica del rispetto dei parametri europei ma il rapporto tra il debito e il Pil, la ricchezza prodotta nell'anno dal paese. Ma anche su questo fronte, come noto, non arrivano buoni segnali: la crescita, il denominatore di questo rapporto, si contrarrà di circa il 4% (come dicono il Tesoro, il Fmi, la Commissione europea). Mentre il numeratore continua ad aumentare facendo peggiorare il risultato finale. Tanto che il governo prevede che quest'anno il rapporto debito-pil salirà al 114,3% dal 105,8% del 2008 e prevede che nel 2010 arriverà al 117,1%. Notizie altrettanto preoccupanti arrivano sul fronte delle entrate tributarie: si sono attestate, tra gennaio e marzo 2009, a 81,016 miliardi, ovvero circa 4 miliardi in meno rispetto agli 85,075 dei primi tre mesi del 2008. Il calo percentuale è del 4,8%. Un clima insomma non dei migliori al quale si è aggiunto ieri il brusco calo delle quotazioni in Borsa. Che scivola in deciso calo con le banche e le assicurazioni. Milano è così la peggiore d'Europa con il Mibtel che chiude a -3,91% (15.344 punti) e lo S&P/Mib che arretra del 4,70% a 19.381 punti.