Acea, nozze francesi più vicine
Ieri il cda di Acea, dopo essersi riunito per l'approvazione della trimestrale, si è occupato di dell'esame della relazione preparata dall'advisor Mediobanca. Dalle indiscrezioni emerse la quadra che Piazzetta Cuccia avrebbe individuato si sarebbe trovata lasciando una congrua partecipazione di Acea nelle tre subholding (una per le reti, una per la produzione e una per la vendita di energia) individuate nel piano originale di ingresso dei francesi e che prevedeva, a fronte del conferimento della rete di Italgas-Romana Gas (asset ottenuto da Eni), una gestione quasi totalitaria da parte dei transalpini di due delle tre società operative (vendita e produzione). Insomma un maggior peso del Comune che in cambio, però, dovrebbe riconoscere un conguaglio in denaro ai francesi per inserire nel patrimonio della società capitolina la rete gas. Tra le diverse ipotesi di lavoro ci sarebbe anche quello di remunerare i francesi piuttosto che con un corposo assegno (intorno ai 500 milioni di euro) un azzeramento dei canoni annuali relativi alla concessione che entro la fine dell'anno il Campidoglio dovrà rinnovare a Suez-Gdf. Solo ipotesi come detto. Anche perché prima di una qualsiasi decisione si dovrà valutare anche il lavoro svolto dal secondo advisor messo al lavoro e cioè la banca Rotschild. Il cda decisivo si terrà entro la fine del mese, probabilmente il 28 maggio. Per quella data si avrà anche il nome del direttore generale e del direttore finanziario. Quanto ai conti Acea ha chiuso il primo trimestre dell'anno con un utile netto di 32,7 milioni di euro, in calo del 6% rispetto ai 34,8 milioni del 2008. Il cda ha cooptato Pierre Clavel.