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Fiat, allarme per Termini Imerese

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La notizia, che suona come una conferma delle voci circolate nei giorni scorsi, l'ha data Bruno Vitali, responsabile auto della Fim-Cisl, che ha incontrato ieri nella capitale finanziaria della Germania i leader dei lavoratori tedeschi e spagnoli insieme al collega Enzo Masini della Fiom-Cgil. E subito ha suscitato allarme nella categoria, spingendo Fiom, Fim e Uilm a chiedere nuovamente, con una lettera al premier Silvio Berlusconi, un incontro urgente sul settore auto. All'incontro di Francoforte, voluto dai tedeschi, svoltosi nella sede del sindacato Ig Metall, c'era anche il presidente del consiglio di fabbrica della Opel, Klaus Franz, che non ha perso l'occasione di ribadire il suo scetticismo sul piano Fiat. Questo, ha detto, prevede una «mega-fusione», un concetto che non piace affatto alle maestranze in Germania. Di fronte allo spettro della chiusura di impianti in Italia (anche quello di Pininfarina a S Giorgio Canavese sarebbe a rischio, secondo il piano) e in Europa, le sigle nazionali hanno proposto la creazione di un «gruppo di lavoro» a livello Ue, al quale dovrebbe partecipare anche Bruxelles. Franz ha parlato a Vitali e Masini dei piani «Phoenix» e «Football» (i cui contenuti erano già circolati sulla stampa tedesca) per un'eventuale acquisizione della Opel e la creazione di un nuovo colosso europeo dell'auto. Fiom e Uilm Giuseppe Farina hanno scritto una lettera a Berlusconi, per chiedere «di fissare una data di incontro urgente in cui sia possibile aprire un confronto con il Governo». Una richiesta appoggiata dal leader della Cgil Guglielmo Epifani a cui per ora ha risposto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «aspettiamo una ipotesi di piano industriale da discutere e verificare con gli attori sociali e l'azienda», ha detto, assicurando che il Governo è «interessato a discuterne con le organizzazioni sindacali» ma «ha bisogno che si definiscano delle ipotesi per poterle confrontare».

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