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Montezemolo conferma: «L'Italia resta centrale per Fiat»

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LucaCordero di Montezemolo vuole spazzare via i timori su un possibile spostamento del baricentro del gruppo, impegnato nelle trattative in Usa e in Germania, sulle partite Chrysler e Gm-Opel. Marchionne le sue mosse le ha giocate: rientrato dagli Usa venerdì scorso, in questi giorni è al lavoro a Torino, pronto a rimettersi in volo. General Motors è alle prese con la prospettiva della bancarotta, a due settimane dal termine posto dal presidente Obama: per i creditori il piano di ristrutturazione del debito messo a punto non ha alcuna chance di successo e bisogna negoziare un accordo con l'amministrazione Usa. Intanto il governo tedesco sta valutando il piano presentato dalla Fiat per l'acquisto dell'Opel. Il primo giudizio è stato positivo, ma in ballo ci sono altre opzioni come quella del gruppo russo Gaz, interessato alla casa tedesca insieme alla Sberbank e alla canadese Magna. Le parole di Montezemolo non bastano a scacciare via le paure sul futuro delle fabbriche italiane. A Mirafiori viene annunciata nuova cassa integrazione per il mese di giugno. E le tute blu preparano nelle assemblee la grande manifestazione nazionale di sabato a Torino, organizzata da Fim, Fiom, Uilm e Fismic con un grande corteo da Mirafiori fino alla sede del gruppo al Lingotto.

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