Fiat, Marchionne cerca soluzioni I sindacati restano in allerta
Restaalta, però, in Italia l'allerta dei sindacati e scioperano subito, nel giorno del rientro in fabbrica, i lavoratori di Termini Imerese, che hanno passato in cassa integrazione cinque degli ultimi otto mesi. Nell'agenda sindacale della settimana ci sono due appuntamenti. Sabato prossimo i lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani della Fiat manifesteranno a Torino, davanti alla sede del Lingotto, mentre i rappresentanti europei dei metalmeccanici (la Fem) si incontreranno domani a Francoforte per discutere sulla situazione dell'industria dell'auto e sui rapporti con le multinazionali Usa quali Chrysler e General Motors. Già oggi a Mirafiori inizieranno le assemblee in fabbrica per preparare la grande mobilitazione unitaria di sabato. Gela le attese di una convocazione immediata da parte del governo, sollecitata dai sindacati da settimane, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. «Dobbiamo essere più preoccupati per il presente, cioè del fatto che non si sono ancora chiusi gli accordi - spiega Sacconi - che per il futuro quando questi si realizzeranno, perché il presente è estremamente precario mentre la realizzazione di questi accordi può dare finalmente una prospettiva sostenibile alla nostra capacità produttiva». A Piazza Affari, in una giornata di vendita per tutto il comparto auto, il titolo Fiat va giù del 3,72% e chiude a 7,73 euro.