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Nel 2008 persi 220 mila posti Non c'è il crollo

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Èla fotografia scattata da Unioncamere nel suo Rapporto 2009, dal quale emergono anche alcuni significativi cambiamenti nel mercato del lavoro: i contratti a termini si riducono del 50%, cresce la domanda di professionalità qualificate, flette quella di operai e immigrati. Il sistema Paese, insomma, sta reagendo alla crisi. La stessa stretta creditizia si attenua, anche se per il 20% delle imprese l'accesso al credito resta un problema. I dati sono «incoraggianti», rileva il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi; «i segnali di fiducia si vanno intensificando», dice il responsabile dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola. E la «dinamicità» del tessuto imprenditoriale è sottolineata dal sottosegretario allo Sviluppo, Adolfo Urso, convinto però che ora la prima emergenza sia il Sud, e dal presidente dell'Unione, Andrea Mondello, secondo il quale l'Italia «deve essere orgogliosa dei suoi imprenditori».

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