Ue: nel 2009 Pil italiano a -4,4%
{{IMG_SX}}Nel 2009 il Pil italiano avrà "la caduta annuale più forte degli ultimi decenni", registrando una flessione del 4,4%, per poi tornare "gradualmente verso la stabilizzazione" allo 0,1% nel 2010. E' quanto rende noto la Commissione europea nelle previsioni di primavera pubblicate oggi, in cui le stime del 19 gennaio scorso vengono ampiamente riviste al ribasso per tutti gli Stati membri sulla scia della crisi economica. A gennaio per l'Italia era stato indicato un Pil in calo del 2% per l'anno in corso e in ripresa dello 0,3% per l'anno prossimo. Il ministero dell'Economia, nella Relazione unificata sulla finanza pubblica, prevede un calo del 4,2% nel 2009 e una leggera ripresa dello 0,3% nel 2010. Torna a salire il debito dell'Italia che secondo le previsioni di primavera pubblicate oggi dalla Commissione europea, si attesterà al 113% nel 2009 e al 116,1% nel 2010, rispetto al 105,8% del 2008. A livello europeo, sia l'Unione che Eurolandia vedranno la loro crescita crollare del 4%, per poi tornare verso la stabilità con un -0,1% nel 2010. "L'economia europea è nel mezzo della recessione più profonda e più diffusa dell'era postbellica", ha spiegato il commissario per gli Affari economici Joaquin Almunia, sottolineando che "le misure ambiziose prese dai governi e dalle banche centrali in queste circostanze eccezionali dovrebbero mettere un freno alla caduta dell'attività economica di quest'anno e consentire una ripresa l'anno prossimo". DISOCCUPAZIONE: La disoccupazione è prevista in aumento all'8,8% nel 2009 (dal 6,8% del 2008) e al 9,4% nel 2010. La perdita di posti di lavoro continuerà quest'anno «colpendo in particolare il settore industriale». L'aumento della disoccupazione conterrà la dinamica salariale. La debolezza della domanda, il calo di crescita della produttività e i bassi prezzi colpiranno negativamente i profitti societari: dopo il calo nel 2008 il margine operativo lordo è atteso ridursi drasticamente nel 2009 migliorando un poco nel 2010.