"Credito alle imprese, nulla si muove"
«Qualche segnale di inversione di tendenza si sta manifestando, ma sono sempre piccoli segni più rispetto ai tanti segni meno che ci hanno accompagnato in questi mesi. E poi non abbiamo ancora nessun segnale sul fronte dello sblocco del flusso del credito delle banche verso le imprese e le famiglie, nè su quello dei pagamenti della pubblica amministrazione». Giuseppe Morandini, presidente della piccola impresa di Confindustria, presente al G8 dell'industria, è molto cauto nel parlare di ripresa imminente e lancia un messaggio al governo affinchè agisca sul settore immobiliare «che davvero può essere un volano per la ripresa». Nella piccola e media impresa si colgono segnali che stiamo uscendo dalla crisi? «Di sicuro ci sono condizioni oggettive per una ripresa dei consumi delle famiglie. Mi riferisco al calo dell'inflazione, alla riduzione del costo dell'energia e del prezzo dei carburanti, al calo dei prodotti alimentari e alla minore spesa per i mutui. Ci sono segnali anche di un certo ritorno alla fiducia, per esempio l'incremento dei flussi turistici registrato durante le vacanze pasquali, è un buon segnale. Detto questo perchè vi sia la ripresa devono verificarsi due condizioni». Quali? «Deve tornare normale, in termini di costi e di quantità, il flusso finanziario verso le famiglie e le imprese e deve ripartire il mercato immobiliare che può mettere in moto un vasto indotto, dalla progettazione alla realizzazione, fino alle infrastrutture. Per questo avevamo grandi aspettative dal piano casa». E invece? «E invece i tempi della politica ancora non tengono il passo di quelli dell'impresa». Vuol dire che ancora non si è mosso nulla? «Siamo in attesa. Confindustria sulla questione dei ritardati pagamenti della pubblica amministrazione, aveva prospettato delle soluzioni per accelerare i tempi, come la certificazione dei crediti pregressi e l'intervento a garanzia della Cassa Depositi e Prestiti. Ma non abbiamo avuto segnali». E sul fronte dei crediti dalle banche? «Gli effetti dei Tremonti bond avevano generato aspettative consistenti ma ancora non ci sono segnali di uno sblocco della situzione. Ora speriamo che con l'operatività del Fondo di garanzia venga tracciata quella strada di trasparenza in modo che la nuova liquidità possa arrivare direttamente alle imprese».